Axial Seamount è un vulcano sottomarino situato a circa 400 km al largo della costa dell’Oregon, nel Pacifico nord-orientale, a una profondità di oltre 1.500 metri sotto il livello del mare. È uno dei vulcani più monitorati del mondo ed è considerato il più attivo della regione nordoccidentale americana. Dopo le sue eruzioni documentate del 1998, 2011 e 2015, gli scienziati hanno previsto che una nuova eruzione potrebbe verificarsi entro la fine del 2025. Si teme di un evento catastrofico.
Fonti scientifiche principali sull’Axial Seamount
Articoli accademici e rapporti ufficiali
Gli studi principali su Axial Seamount sono pubblicati su riviste scientifiche e presentati in importanti conferenze geofisiche:
- Chadwick, W. W. et al. (2016). The 2015 Eruption of Axial Seamount: Insights From Autonomous Underwater Vehicle Surveys and Remote Sensing.
Questo studio, disponibile sulla rivista Science (link diretto), analizza dettagliatamente l’eruzione del 2015, l’innalzamento e la subsidenza del fondale oceanico, e i segnali premonitori osservati. - Wilcock, W. S. D. et al. (2021). Seafloor Inflation and Triggered Seismicity at Axial Seamount su Nature Communications (link diretto).
Questo lavoro descrive i processi di inflazione del fondale e la correlazione con l’attività sismica che preannuncia un’eruzione. - Global Volcanism Program (Smithsonian Institution)
Il profilo aggiornato di Axial Seamount è consultabile presso il Smithsonian (link diretto), che raccoglie dati storici, osservazioni geofisiche e aggiornamenti sugli eventi eruttivi.
Università e osservatori scientifici
- University of Washington – College of the Environment
Gestisce l’Ocean Observatories Initiative (OOI), una delle più grandi reti di osservatori subacquei al mondo, fondamentale per il monitoraggio continuo di Axial Seamount. Le informazioni sono pubblicate regolarmente sul sito ufficiale dell’OOI (link diretto). - Oregon State University – NOAA PMEL (Pacific Marine Environmental Laboratory)
Gli studi condotti da William Chadwick e il team del NOAA analizzano la dinamica del vulcano utilizzando dati provenienti da veicoli autonomi subacquei e sismometri oceanici. Rapporti recenti sono consultabili sul portale della NOAA (link diretto).
Eventi collegati e la futura eruzione
Gli scienziati prevedono che, come in passato, l’eruzione sarà caratterizzata da flussi lavici tranquilli simili a quelli osservabili alle Hawaii, senza esplosioni violente o rischi per le popolazioni umane. I segnali attualmente osservati, come:
- aumento dell’inflazione del fondale,
- incremento dell’attività sismica con sciami giornalieri di oltre 500 terremoti,
sono considerati indicatori robusti di un’eruzione imminente, secondo gli studi condivisi all’American Geophysical Union Conference di Dicembre 2024 (link diretto all’AGU).
Inoltre, gli studi sull’Axial Seamount rappresentano una piattaforma fondamentale per affinare i modelli predittivi delle eruzioni vulcaniche sottomarine, come dimostrato dal confronto con l’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai nel 2022 (fonte ufficiale NOAA sulla Tonga Eruption).
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