Appare sempre più probabile, con l’ausilio dei modelli matematici, in particolare con i dati del Centro Meteo Europeo (ECMWF), di cui abbiamo seguito il consueto aggiornamento, individuare le cause del cambiamento meteo che avremo, nonostante il contesto di clima ostile che sta determinando record di temperatura stagionale in ampie aree del nostro Emisfero.
È poco conveniente seguire la logica dell’andamento stagionale, quasi abbiamo la percezione del cambiamento climatico, delle stagioni che non sono più che delle di una volta. La percezione dell’aumento della temperatura va sempre avvalorato da dati puntuali, quelli di stazioni meteo storiche, magari poste sempre nella medesima ubicazione.
Però, non sempre è utile osservare il meteo del passato, magari le temperature che si facevano 100 o 200 anni fa per stabilire l’entità dei cambiamenti del clima, questo perché molte delle stazioni meteo storiche sono inserite in aree urbane che in 100 anni avevano un’estensione molto molto meno ampia. Basti pensare all’aumento di popolazione delle città, della loro struttura. Tutto ciò altera il clima delle città, tanto che si parla sempre più spesso di isole di calore urbano. Ideale sarebbe poter consultare stazioni meteo ubicate in aree non urbanizzate per fare i paragoni con il passato.
I cambiamenti climatici, però ci sono e sono ampiamente illustrati. Si possono osservare, per esempio, con i ghiacciai che si sciolgono a vista d’occhio, con i mari che sono bollenti. Ci sono numerosi aspetti che con concretezza, illustrano che c’è un bel caos nel clima d’oggi. Inoltre, nell’ultimo decennio abbiamo toccato sulla pelle un consistente cambiamento qui in Italia, ovunque.
Pertanto, fare previsioni meteo basate sull’almanacco, può determinare gravi errori di valutazione. Ai tempi d’oggi è necessario affidarsi alla scienza, a quella dei modelli matematici che tanto spesso citiamo.
Nelle previsioni meteo climatiche sino a due settimane di validità, abbiamo illustrato la ripresa delle piogge nelle zone interne, specie nelle Alpi e Prealpi, seppur in un contesto di altissime temperature. Vi abbiamo parlato che avremo un aumento dell’attività temporalesca. Le piogge temporalesche ripetute nel tempo sono benefiche ben più della totale assenza, sempre che poi non assumano intensità di nubifragio o alluvione lampo.
E se con Agosto prevarrà questo regime pluviometrico, perlomeno sino alla settimana dopo Ferragosto, salvo novità oggi non definibili, dopo il 20 di questo mese comincerete a sentir parlare di temporali in mare. Un fenomeno che si accentuerà a dismisura con il prossimo mese, a Settembre.
I temporali marittimi saranno la diretta conseguenza del cambiamento di circolazione atmosferica che sta già avvenendo, dove in un contesto di Alta Pressione nord africana si insinuano bolle d’aria fresca in quota, che per i contrasti termici, innescano i temporali sui rilievi e nel Nord Italia, ma che nelle prossime settimane, di notte li attiveranno anche in mare, ad iniziare probabilmente dal mare tra le Baleari e la Sardegna.
Di giorno, le alte temperature di gran parte di Settembre, e questa tendenza è ancor oggi convalidata dai modelli matematici del clima, i temporali si formeranno nella terraferma, specie nel pomeriggio. Ma di notte proseguiranno in mare, interessando talune aree costiere.
Pertanto, ecco che verrà a piovere. Parliamo di piogge anche intense e locali, ma sempre di pioggia si tratta. Però, con Settembre ci sarà da attendere anche il transito della prima vera perturbazione oceanica, sempre che le Alte Pressioni non ne ostacolino il suo percorso.
Tuttavia, ora come ora continuano ad essere Ottobre e Novembre, mesi predestinati ad essere il periodo ideale per le grandi piogge in Italia. E ciò sarebbe un’eccellente notizia, in quanto il periodo citato dell’Autunno è molto piovoso nel nostro Paese.
C’è anche però da evidenziare che tra Ottobre e Novembre, la combinazione di mare caldo e perturbazioni, in passato sono stati la causa delle tante alluvioni in Italia. E con l’estremizzazione climatica, il rischio di avere ancor più meteo estremo è concreto. In Liguria tra il 3 ed il 5 ottobre 2021 si ebbero intense piogge, con picchi di 740 mm in sole 12 ore.
Ma mare caldo non equivale a meteo alluvionale, o piogge maggiori della media. Fosse così scontato fare previsioni meteo, avremmo una prevenzione con vari mesi di anticipo.