Sappiamo bene che il meteo di Aprile può stupire in un senso o nell’altro. Ci sono stati tanti episodi di maltempo estremo, freddo tardivo e talvolta anche di caldo fuori stagione. Ma quello che vi raccontiamo in questo articolo è un ricordo davvero che ha riscritto la storia del clima. Si tratta della fase bollente della prima decade di Aprile 2011.
L’8 Aprile 2011: il Piemonte assaporava già l’Estate
Nel pieno di questa anomalia meteo, Venerdì 8 Aprile 2011 ha rappresentato una giornata straordinaria per le regioni del Nord-Ovest italiano. In particolare, fu il Piemonte a ritrovarsi sotto una bolla calda d’origine africana, con un’esplosione di calore anticipato che portò le temperature a livelli da pieno Luglio. Su molte aree piemontesi, i termometri andarono ben oltre i 30 gradi.
A dominare la scena fu ancora una volta Alessandria, città che il Giorno precedente (7 Aprile 2011) aveva già toccato +30,6°C, ma che l’8 Aprile superò ogni aspettativa, raggiungendo addirittura +32,4°C. Un valore fuori scala per il periodo, che da solo rappresenta l’intensità dell’ondata calda che stava investendo l’Italia nordoccidentale.
Anche altri centri importanti come Verbania, Novara, Vercelli e persino Torino registrarono picchi termici oltre la soglia estiva. Sul capoluogo piemontese, la stazione meteo dell’aeroporto di Caselle fece segnare quasi 30 gradi, spazzando via il precedente primato mensile di +28,2°C risalente ad Aprile 2007. Una vera sorpresa anche per Mondovì, nel Cuneese, dove il termometro si fermò a +28,6°C, infrangendo anch’esso ogni statistica precedente per il mese di Aprile.
Piemonte sotto assedio del caldo record
La rete di monitoraggio meteorologico dell’ARPA Piemonte rilevò, in quella giornata, temperature clamorose che dimostrano quanto potente fosse la bolla d’aria calda di origine subtropicale. Alcune delle località che fecero segnare i valori più alti furono:
Isola Sant’Antonio, in provincia di Alessandria, dove il termometro toccò +33,1°C. Mergozzo, in provincia del Verbano Cusio Ossola, con un picco di +32,7°C. Verbania, con +32,6°C. Ancora una volta Alessandria, con i già menzionati +32,4°C. Questi numeri raccontano di un contesto meteo assolutamente anomalo, dove l’Anticiclone africano ha alzato il livello termico ben oltre i canoni tipici della Primavera italiana.
Il 9 Aprile 2011: picco dell’ondata calda con punte sopra i 34 gradi
Se la giornata dell’8 Aprile fu impressionante, quella successiva, Sabato 9, può essere definita senza dubbio storica. Proprio in quel giorno, l’Italia settentrionale si trovò completamente sotto l’egida dell’Alta Pressione subtropicale, che giunta al suo massimo potenziale, determinò una nuova impennata termica.
Alcune località del Nord toccarono valori che mai si erano registrati in precedenza nel mese di Aprile, superando addirittura i 34 gradi. La fase culminante dell’evento si caratterizzò per un rinnovato assalto dell’aria africana, supportata da venti di caduta alpini, noti come effetto favonico, che accentuarono ulteriormente il riscaldamento dell’atmosfera lungo la Pianura Padana.
Milano: record mensile frantumato a Linate
Tra i tanti primati, quello che fece scalpore fu certamente quello di Milano. Se il giorno prima, Venerdì 8 Aprile, l’aeroporto di Linate aveva registrato +29°C, già molto oltre le medie, nella giornata del 9 Aprile il termometro raggiunse +32°C, demolendo il precedente record mensile di Aprile 2007.
Il capoluogo lombardo non fu un caso isolato. Le stazioni meteo situate nelle aree pianeggianti del Nord-Ovest, dal Piemonte alla Lombardia, passando per il Veneto, l’Emilia-Romagna e le valli del Trentino, segnarono valori altissimi, più consoni ai mesi di Giugno o Luglio.
Lombardia rovente: oltre 34 gradi in alcune zone
In Lombardia, fu la provincia di Pavia a vivere la situazione più estrema. Secondo quanto rilevato da osservatori regionali, Mortara raggiunse +34,3°C, seguita da Robbio con +34,2°C, e Ottobiano che si attestò su +33,6°C. Anche nella periferia milanese, come a Linate Paese, si registrarono +33,5°C. Numeri che parlano chiaro: la Primavera 2011 si manifestò in quegli istanti come una vera e propria estate anticipata, con temperature da record che rimasero impresse negli archivi meteo nazionali.
Nuovi primati nella provincia di Novara
In Piemonte, furono Mergozzo e Momo, rispettivamente nel Verbano Cusio Ossola e nel Novarese, a toccare temperature incredibili. Entrambe le località fecero segnare +33,8°C, confermandosi tra i centri più caldi in tutta l’Italia settentrionale durante quel 9 Aprile. La presenza costante del favonio, unita alla pressione elevatissima al suolo, rese l’aria secca e bollente, contribuendo a spingere le temperature ben oltre le soglie della Primavera tipica.
La potenza dell’Anticiclone Africano
Tutto ciò fu reso possibile dalla presenza insistente di un Anticiclone africano di eccezionale estensione e intensità. La massa d’aria subtropicale continentale, spinta dal cuore del Sahara verso le medie latitudini europee, trovò un’autostrada libera da perturbazioni, grazie anche alla latitanza delle correnti atlantiche. In questo scenario, l’Italia si ritrovò sotto un cappuccio d’Alta Pressione che non solo inibì la formazione di nubi, ma creò le condizioni ideali per un riscaldamento intenso della colonna d’aria. Il risultato? Un’eccezionale anomalia termica, che trasformò le regioni del Nord in una sorta di forno primaverile.
Il ruolo del favonio nel determinare le punte estreme
Decisivo fu il contributo del favonio alpino, quel vento secco e caldo che, scendendo dai versanti meridionali delle Alpi, comprime e scalda ulteriormente l’aria, causando aumenti repentini delle temperature soprattutto nella fascia pedemontana della Pianura Padana. Questo fenomeno, già attivo nei giorni precedenti, trovò massima espressione proprio tra Venerdì 8 e Sabato 9 Aprile, amplificando i già elevati valori portati dall’Anticiclone subtropicale.
Per concludere ricordiamo una cosa importante. L’autore principale di questi record non è il vento di favonio, bensì sono le temperature elevate in quota che, unite all’effetto favorito, portato a record termici secolari, anche in stazioni con serie meteo dal 1800.
