Il vortice polare ha scelto la sua prossima destinazione: si riverserà quasi interamente, nei prossimi 10 giorni, sulla Siberia e l’Europa settentrionale. In pratica si coricherà su un solo lato dell’emisfero boreale, letteralmente su tutta la fascia settentrionale dell’Eurasia. Questo stravolgimento meteo non indifferente ha due cause principali: innanzitutto il forte stratwarming (riscaldamento stratosferico) avvenuto nelle ultime settimane; in secondo luogo la MJO (l’attività di convezione tropicale, nota come la Madden Julian Oscillation) in forte attività negli ultimi giorni ed in grado di portare effetti a catena in molte aree del mondo.
Ne vien fuori questa soluzione decisamente rara, dove l’intero vortice polare si riversa tra Europa settentrionale e Russia, mentre sul Polo Nord, il Canada e la Groenlandia troviamo piccole depressioni ed estese aree di alta pressione. È chiaro ed evidente che le temperature crolleranno vertiginosamente da qui al 10 marzo su tutta l’Europa nord-orientale, specie in Scandinavia, e di almeno 10-12°C sotto le medie del periodo.
Ma questo gelo arriverà anche in Italia? Molto difficile, per non dire impossibile! Quando abbiamo a che fare con masse d’aria così estese, soprattutto se gelide provenienti da nord-est, l’Italia ne resta quasi sempre fuori. Questo per chiari motivi termodinamici: affinché avvenga la discesa di così tanta aria gelida verso sud, sarebbe necessaria una spinta calda verso le regioni polari altrettanto estesa e incisiva, che vada a bilanciare tale discesa gelida. Insomma un’impresa pressoché impossibile.
Per pensare all’arrivo del freddo intenso in Italia partendo da questa situazione, occorrerebbe attendere altre evoluzioni nel corso del mese di marzo, che vadano a smorzare il vasto serbatoio gelido (e non è detto che ci siano).
Per il momento dovremo vedercela con gli effetti marginali di questo scombussolamento barico, che andrebbero a premiare l’Italia in termini di precipitazioni. Da lunedì 6 marzo si aprirà un periodo più instabile per tante nostre regioni, specie quelle tirreniche e del nord, grazie al ritorno delle perturbazioni nord-Atlantiche. Saranno perturbazioni che nasceranno dall’interazione tra l’aria molto fredda artica proveniente dalla Scandinavia e l’aria più umida e tiepida atlantica.
Queste depressioni si muoveranno una dopo l’alta verso il Mediterraneo e potrebbero dar inizio ad una fase meteo perturbata dominata dalle correnti occidentali tra 6 e 10 marzo.