Vi siete mai chiesti che cosa renda pericoloso alcuni temporali? Dove è più probabile che si verifichino e quando? Perché alcune tempeste sono innocue e altre devastanti e pericolose? Queste sono domande e rispondere a cui proveremo a rispondere.
Conoscere i meccanismi di formazione di un temporale può aiutare a fare prevenzione in occasione di eventi meteo estremi, giudicare i rischi, fare per l’appunto prevenzione.
I temporali sono un fenomeno meteorologico comune che può verificarsi quasi ovunque nel Mondo. Come regola generale, ogni volta che l’aria calda umida si scontra con l’aria fredda e secca, è probabile che si verifichi un temporale. Quando una nube cumuliforme ha abbastanza potenza e quindi carburante, può degenerare in temporali che vanno dalla pioggia innocua e sporadici tuoni, a quel temporale che è un susseguirsi continuo di fulmini nube nube e nube suolo, accompagnati dal classico rombo continuo per la frequenza delle scariche elettriche (fulmini). Tali temporali sono spesso pericolosi in quanto accompagnati da piogge molto intense che possono causare allagamenti, raffiche di vento (il più noto è il downburst) e persino grandine, che d’estate si può presentare con grossi chicchi.
Condizioni favorevoli per i temporali
Affinché si formi un temporale c’è necessità di tre elementi di base: umidità, aria instabile e un meccanismo di sollevamento dell’aria. In altre parole, l’aria deve contenere umidità che si condensa in valore acqueo acqua e salire ad alta quota nell’atmosfera.
Umidità. L’umidità proviene ha diverse origini. L’aria che ci circonda contiene una certa quantità di umidità. Questa proviene da laghi, fiumi, torrenti, precedenti piogge e dal mare. Il sole riscalda le superfici, e l’acqua evapora in vapore acqueo nell’aria. Il meccanismo è più complesso, ma ci fermiamo a questo concetto base.
Aria instabile. L’instabilità atmosferica ha una logica complicata, generalmente si riferisce alle condizioni atmosferiche che consentono all’aria calda di salire in alto in atmosfera. Come forse ricorderete dalla lezione di scienze (!?), l’aria calda sale perché è meno densa e quindi “galleggia” sopra quella fredda. La temperatura dell’aria cambia (diventa più fredda) all’aumentare dell’altitudine. Se quel cambiamento è graduale, l’aria vicino alla superficie non è in grado di salire abbastanza in alto da innescare un temporale. Tuttavia, se la temperatura diminuisce rapidamente con l’altitudine, l’aria calda e umida ha un percorso libero verso l’alto.
I moti d’aria verticali. Quando l’atmosfera è instabile, l’aria calda vicino alla superficie ha un percorso libero verso l’alta atmosfera, ma spesso ha ancora bisogno di una sorta di appoggio per avviarsi in quella direzione.
Ci sono diversi modi in cui tutto ciò può avvenire, ma durante la stagione estiva, la luce solare; quindi, il suo calore è la causa principale. In altre parole, il calore del sole riscalda il suolo e l’aria soprastante, innescando le correnti ascensionali, noti come moti d’aria verticale, moti convettivi. Anche i fronti freddi possono anche innescare situazioni analoghe, senza il calore del sole, e dare luogo a temporali poiché la massa di aria fredda può letteralmente spingere l’aria calda e umida su di essa mentre attraversa. I temporali possono avere origine orografiche come colline e montagne. Ma i temporali si possono formare in mare, soprattutto quando questo diventa caldo, ed il nostro Mediterraneo, alla fine dell’Estate è un territorio ideale per la genesi di forti temporali.
Questi sono i principali elementi per dare il via allo sviluppo del temporale. Trattano l’argomento numerosi libri in lingua italiana, in quanto l’argomento è molto, ma molto ampio.