Il caldo anticiclone africano proseguirà ancora nella sua azione per diversi giorni, portando meteo tipicamente estivo. Ci sarà anzi un’ulteriore escalation, con il previsto rinforzo del promontorio di alta pressione sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo.

Le temperature saliranno su livelli ancora più anomali, con apice del grande caldo probabilmente nel corso del weekend del 21-22 Maggio. Per intenderci, si raggiungeranno picchi prossimi ai 35 gradi, se non persino superiori. Andrà peggio su parte dell’Ovest Europa, con punte di oltre 40 gradi in Spagna.
Lo scenario sembra poter davvero cambiare per l’inizio della nuova settimana, a seguito del parziale abbassamento di latitudine del flusso delle correnti più fresche oceaniche. Una serie di perturbazioni saranno messe in campo sul comparto europeo, con l’anticiclone costretto a ripiegare verso sud.
Italia spaccata in due, tra temporali e grande caldo
Nel dettaglio, le correnti un po’ più fresche e soprattutto instabili faranno sentire la propria influenza al Nord Italia a partire dai primi giorni della settimana, ma inizialmente si tratterà solo di semplici infiltrazioni in quota. Probabilmente assisteremo a temporali, anche di forte intensità, con grandine e rischio nubifragi.
Il Nord Italia si troverà infatti nella fascia di confluenza fra le infiltrazioni fresche e l’aria più calda collegata all’anticiclone afro mediterraneo. In questa fase l’anticiclone africano resisterà sul resto d’Italia, con la bolla calda ancora ben presente e massimi di pressione posizionati tra il Sud Italia e l’Egeo.
Ci sarà quindi nella prima parte di settimana una Penisola spaccata in due, tra l’instabilità al Nord ed il caldo in ulteriore intensificazione al Centro-Sud. Tra Sicilia e regioni ioniche ci attendiamo picchi anche di 37-38 gradi sino al 24 Maggio, sotto l’azione diretta del flusso rovente subtropicale.
Nel corso di metà settimana potrebbe poi intervenire un più incisivo affondo ciclonico, che potrebbe isolare un vortice fin sul Mediterraneo, tra le Baleari, la Corsica ed il Golfo del Leone. Questa evoluzione è ancora molto incerta, ma potrebbe portare dei riflessi anche al Centro-Sud, a discapito dell’anticiclone africano.