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Home A La notizia del giorno

Mi preoccupa molto l’evoluzione meteo delle prossime due settimane

Andrea Meloni di Andrea Meloni
17 Lug 2025 - 18:30
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Alla Prima Pagina Meteo, Meteo News
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(METEOGIORNALE.IT) Osservando le varie proiezioni dei modelli matematici di previsione, fa abbastanza impressione notare il susseguirsi di ondate di caldo rilevanti provenienti dal Nord Africa verso il Mediterraneo, a partire da quello occidentale e poi in direzione dell’Italia.

 

Queste dovrebbero essere intervallate da periodi decisamente più freschi, quindi a un refrigerio seguirebbe un’ondata di calore particolarmente intensa. L’alternanza tra aria calda in arrivo dal Nord Africa e masse d’aria più fresche provenienti dal nord-ovest è purtroppo un segnale che lascia ipotizzare fortissimi contrasti termici e dunque il rischio di temporali di notevole violenza, che si abbatterebbero su molte regioni italiane, distribuiti però a macchia di leopardo.

 

La fenomenologia potrebbe risultare analoga a quella vissuta recentemente, quindi temporali a carattere sparso, molto intensi su scala locale, con raffiche di vento che raggiungono intensità di tempesta, rovesci di pioggia torrenziale con quantitativi davvero ingenti, cadute di grandine in alcune zone con chicchi anche di dimensioni significative. Considerando anche che questo è il periodo prossimo a essere il più caldo dell’anno, è quello più soggetto a grandinate devastanti.

 

Quello che si delinea, dunque, è una linea di tendenza che entrambi i centri meteo che forniscono i modelli matematici principali a livello globale, ovvero quelli europeo e americano, indicano per le prossime due settimane.

 

Un’evoluzione che, devo essere onesto, risulta abbastanza ansiogena, se non addirittura preoccupante, soprattutto per chi conosce gli effetti che può generare l’alternanza di simili masse d’aria.

 

Quindi contrasti termici rilevantissimi, soprattutto per via della variazione di temperatura estremamente marcata, a tratti esagerata, devo essere sincero, perché si osservano in quota isoterme che possono risultare tipiche di Settembre, seguite da isoterme altissime sempre alla quota di 850 hPa, di quelle che lasciano davvero colpiti, e che localmente possono determinare temperature anche superiori ai 40 °C nei grandi centri urbani, soprattutto del Centro e del Sud Italia, ma a questo punto, vista la stagione così avanzata, anche le regioni settentrionali potrebbero esserne coinvolte temporaneamente.

 

A differenza del 2024 e del 2023, però, e in particolare di Giugno, in questo Luglio non si osservano al momento ondate di calore prolungate. Le temperature saranno sicuramente su gran parte dell’Italia superiori alla media di riferimento, ma le ondate di caldo risulteranno tutto sommato abbastanza brevi.

 

Non voglio definirle fugaci, perché comunque avranno una certa durata, ma nell’arco di due settimane un’alternanza di ondata calda, flusso fresco e di nuovo ondata calda francamente non è minimamente paragonabile a quanto osservato nei due anni precedenti durante la stagione estiva.

 

Questo è un tipo di meteo completamente differente e, soprattutto, andremo poi a descrivere l’evoluzione nel dettaglio, quando i modelli matematici avranno maggiore affidabilità e potremo stimare meglio gli effetti che ne deriveranno. Ne parleremo ancora.

 

Credit:

L’articolo è stato redatto su analisi dei modelli matematici ECMWF e Global Forecast System del NOAA, ICON. (METEOGIORNALE.IT)

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Andrea Meloni

Come tanti di noi che ci occupiamo di meteo, siamo anche degli appassionati di questa scienza. Ho superato la soglia dei 60 anni. Da ragazzo, per motivi personali, sono passato dal liceo scientifico a ragioneria, per poi orientare gli studi in ambito scientifico. Ho frequentato dei corsi di controllore di volo soffermandomi soprattutto in meteorologia, non potendo accedere all’Accademia di Aeronautica. Ho costruito con le mie mani una capannina meteorologica all’età di 12 anni a norma WMO. Dal 1996 ho iniziato a scrivere articoli di meteorologia. Nel 1998 ho aperto il mio primo sito web recensito da Repubblica e vari giornali nazionali. Da li poi ho creato una decina di siti web. Nel periodo 2005 e sino al 2012 ho gestito le previsioni meteo e i contenuti editoriali di vari gruppi editoriali, come RCS Corriere della Sera, Libero Quotidiano, etc.. Ho lavorato in ambito meteo con ENI ITALGAS, SIEMENS, etc.. Ho creato servizi meteo che all’epoca nessuno realizzava come i “Report Grandine”. Posseggo oltre 400 libri di meteorologia e clima e ne acquisto ancora. Quotidianamente mi aggiorno sul clima nel mondo e sono particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici con abbonamenti alle principali riviste americane di scienza. Scrivo articoli di meteorologia, curo diversi siti web di meteo. La mia esperienza in meteorologia è ormai trentennale. Detesto mettermi in mostra.

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