(METEOGIORNALE.IT) Sull’intero comparto meridionale del continente europeo, l’Alta Pressione Subtropicale si è affermata con vigore, stabilendo un’egemonia meteo fatta di cieli sereni e caldo secco. Una figura dominante che, tuttavia, inizia a mostrare i primi segni di fragilità. Le simulazioni modellistiche internazionali stanno registrando movimenti significativi, preludio a una possibile rottura, ma solo per alcune zone d’Italia.
Modesta irruzione atlantica in arrivo da nord-ovest
Una saccatura nord-atlantica, spingendosi verso latitudini più basse, potrebbe generare una goccia fredda che andrebbe a posizionarsi in prossimità del Golfo di Marsiglia. Questo scenario aprirebbe la strada a una perturbazione significativa, capace di interrompere la stabilità anticiclonica.
Una delle conseguenze più rilevanti dell’irruzione fresca sarà il repentino calo delle temperature, particolarmente marcato nelle regioni alpine. Questo raffreddamento repentino non solo abbasserà i valori termici, ma agirà anche come catalizzatore per la formazione di temporali intensi. Le zone a ridosso delle Prealpi potrebbero assistere allo sviluppo di strutture temporalesche organizzate, tra cui supercelle accompagnate da grandinate abbondanti e venti burrascosi.
In Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, i segnali sono chiari: l’atmosfera si prepara a una fase convettiva importante, con forti contrasti termici e accumuli pluviometrici che potrebbero superare i 50 millimetri in poche ore. Anche le città del Centro, come Roma, Firenze e Perugia, non saranno immuni da queste manifestazioni, con rovesci improvvisi e cali significativi delle temperature.
Anticiclone potente ma solo al Sud
Il cuore di questa trasformazione meteo risiede nella debolezza strutturale dell’Anticiclone Subtropicale, incapace di reggere l’assalto del flusso perturbato atlantico. Finora relegato alle latitudini più settentrionali, il Jet Stream sembra pronto a rompere l’argine, proiettando verso l’Europa centrale masse d’aria instabili e più fresche.
Le simulazioni giornaliere dei principali modelli confermano l’instaurarsi di un ambiente favorevole allo sviluppo di fenomeni convettivi: profili verticali carichi di energia potenziale, elevati valori di umidità nei bassi strati e differenze termiche nette tra le varie quote. Tutti elementi che favoriscono la genesi di forti temporali, in grado di scaricare in breve tempo una quantità d’acqua significativa.
Giugno incerto: instabilità persistente sulle stesse zone
Il quadro che si delinea per la prima decade di Giugno è quello di una stagione incerta, ancora in bilico tra impulsi estivi e ritorni freschi dal nord-ovest. Tra Martedì 3 e Sabato 7 il meteo italiano sarà caratterizzato da instabilità diffusa, copertura nuvolosa estesa e temperature sotto la media climatica del periodo.
Nel Nord-Ovest, le minime notturne, che fino a pochi giorni prima superavano i 20°C, potrebbero scendere fino a 16°C, con una maggiore percezione del fresco favorita dalla ventilazione occidentale. Anche le coste adriatiche e tirreniche saranno soggette a una maggiore escursione termica notturna, con cieli meno coperti e condizioni favorevoli al raffreddamento radiativo.
L’Alta Pressione potrebbe tornare verso metà Giugno
I modelli ensemble, che analizzano scenari a lungo termine, ipotizzano un possibile ritorno dell’Alta Pressione attorno alla metà del mese, con un graduale rialzo delle temperature soprattutto nelle regioni del Centro-Sud. Tuttavia, tale configurazione non sembrerebbe essere particolarmente robusta: si tratterebbe di un anticiclone meno strutturato, vulnerabile a nuove infiltrazioni fresche da ovest.
Di conseguenza, la seconda metà di Giugno potrebbe mantenere un profilo meteo parzialmente instabile, soprattutto durante le ore centrali della giornata. Le zone interne del Centro-Nord potrebbero assistere allo sviluppo di temporali di calore, mentre i valori termici faticheranno a stabilizzarsi su livelli tipicamente estivi. (METEOGIORNALE.IT)
