Il Monte Spurr, un imponente stratovulcano alto 3.374 metri situato a 130 chilometri a ovest di Anchorage, in Alaska, sta mostrando chiari segnali di risveglio. Dopo decenni di quiete apparente, oltre 3.400 scosse sismiche sono state registrate in meno di un anno, con picchi di oltre 100 terremoti a settimana tra Febbraio e Marzo. Questi eventi sismici, monitorati dall’Alaska Volcano Observatory (AVO), indicano una potenziale risalita di magma nelle profondità della crosta terrestre.
Per maggiori informazioni, Alaska Volcano Observatory.
Chi vive ad Anchorage ricorda bene le tre eruzioni del 1992, che oscurarono il cielo con colonne di cenere alte più di 19 chilometri, paralizzarono il traffico aereo e causarono gravi problemi respiratori. La situazione attuale mostra analogie inquietanti: lo stesso tipo di attività sismica, le stesse emissioni di gas vulcanici e segnali di deformazioni superficiali individuati tramite satelliti e strumenti geofisici.
I cittadini non stanno aspettando con le mani in mano. A Anchorage e nelle comunità circostanti si corre ai ripari: mascherine N95, occhiali protettivi, purificatori d’aria e kit di emergenza stanno andando a ruba. Alcuni hanno iniziato a sigillare porte e finestre, pronti a rintanarsi in casa qualora la cenere iniziasse a cadere.
La cenere vulcanica non è innocua: le sue microscopiche particelle taglienti possono causare gravi irritazioni alle vie respiratorie, specialmente nei soggetti con asma o problemi polmonari preesistenti. Inoltre, può danneggiare motori, contaminare riserve d’acqua, ostruire impianti di ventilazione e ridurre la visibilità, rendendo pericolosi gli spostamenti.
Gli esperti dell’AVO non lasciano nulla al caso. Il vulcano è sotto sorveglianza 24 ore su 24 grazie a sismometri, camere ad alta risoluzione, rilevatori di gas e osservazioni satellitari. Anche se il livello di allerta non ha ancora raggiunto il massimo, gli strumenti indicano chiaramente una crescente instabilità.
In Alaska, convivere con la forza della natura è una realtà quotidiana: terremoti, bufere di neve, incendi boschivi e ora, la minaccia di un’eruzione vulcanica. Le autorità locali collaborano strettamente con i vulcanologi per diffondere informazioni aggiornate e istruzioni di sicurezza. Le scuole restano aperte, ma con un occhio fisso sul cielo e l’altro sulle notifiche degli enti preposti.
Sebbene in superficie il Monte Spurr appaia ancora tranquillo, sotto la neve si cela un’energia crescente. Non è possibile stabilire con certezza quando — o se — l’eruzione avverrà, ma i segnali sono inequivocabili. Gli abitanti ascoltano, si preparano e, soprattutto, restano vigili. Come dice un vecchio detto locale: “Quando la terra parla, noi ascoltiamo.”
