Le condizioni di stabilità atmosferica sembrano destinate a rimanere un ricordo lontano: le prossime settimane saranno caratterizzate da cieli spesso coperti, piogge diffuse e un generale peggioramento delle condizioni meteo su gran parte della penisola.
L’instabilità comincerà già nel corso del weekend, quando diverse perturbazioni attraverseranno il Paese da ovest verso est, determinando un progressivo aumento della nuvolosità e precipitazioni via via più estese.
La dinamica atmosferica attuale mostra infatti segnali evidenti di un cambio di passo, con il flusso atlantico che tornerà a essere protagonista, trasportando masse d’aria umida e instabile che alimenteranno frequenti episodi di maltempo.
A rendere ancora più complesso il quadro meteorologico, emerge la possibilità, sempre più concreta secondo il modello statunitense GFS, di una vigorosa irruzione fredda di origine nord-atlantica.
Si tratterebbe di una massa d’aria fredda di matrice polare marittima, capace di raggiungere rapidamente il cuore dell’Europa e poi tuffarsi nel bacino del Mediterraneo centrale.
Questo ingresso d’aria fredda, se confermato, andrebbe a interagire con le strutture cicloniche già presenti, approfondendo una depressione particolarmente attiva sulle regioni settentrionali italiane.
Le conseguenze di questo possibile scenario sarebbero significative. Le regioni del Nord, in particolare Liguria, Piemonte e Lombardia, potrebbero essere interessate da precipitazioni intense, con piogge persistenti e la possibilità di temporali localmente forti.
Ma non è tutto: con il previsto calo termico indotto dall’irruzione fredda, non è escluso il ritorno della neve, non solo sulle cime alpine ma anche a quote decisamente più basse. In presenza di rovesci particolarmente intensi, la neve potrebbe infatti spingersi fin sotto i 1000 metri, raggiungendo anche le alte colline, un evento piuttosto raro in questo periodo dell’anno.
Il crollo delle temperature, stimato in modo marcato soprattutto al Nord, accentuerà ulteriormente la sensazione di instabilità e porterà con sé un netto cambio del quadro climatico rispetto alla recente fase mite.
Sarà dunque fondamentale monitorare con attenzione l’evoluzione dei modelli nei prossimi giorni per comprendere se davvero questa ondata di freddo potrà materializzarsi prima della fine di marzo. Una cosa è certa: la primavera, almeno per ora, sembra destinata a farsi attendere.
