(METEOGIORNALE.IT) Le condizioni meteo nell’area della PIANURA PADANA spesso suscitano grande interesse, soprattutto quando si parla di neve. Durante i decenni passati, le temperature in questa zona erano molto più rigide, tanto che non era raro raggiungere valori di almeno -10 °C in diverse località. Erano numerose le notti in cui il termometro si spingeva sino a -5 °C, e vi erano giornate in cui rimaneva prossima allo zero per l’intero arco diurno. Oggi, invece, abbiamo sperimentato periodi decisamente miti se confrontati con il freddo di un tempo. Ciò ha modificato la percezione degli inverni, tanto che un significativo calo termico e l’arrivo della neve in PIANURA PADANA vengono considerati quasi degli eventi straordinari.
Per ora c’è stata maggior mitezza rispetto alla media
Le osservazioni delle ultime settimane rivelano una chiara carenza di situazioni meteo avverse, con assenza di correnti sufficientemente fredde capaci di generare precipitazioni nevose estese sulla Valpadana. Da un punto di vista termico, manca il classico “cuscinetto d’aria fredda”, anche se i valori tra pianura e aree prealpine restano relativamente simili. Tuttavia, verso la PIANURA PADANA si concentra ancora una leggera massa di aria fredda, evidenziata soprattutto durante i periodi in cui vi sono state deboli precipitazioni.
Febbraio cappriccioso
Febbraio spesso viene considerato l’ultimo mese potenzialmente favorevole a significativi eventi nevosi. Tuttavia, dalle analisi dei modelli meteo e matematici emerge una possibile svolta. Questi tracciati intravedono l’irruzione su gran parte dell’EUROPA di aria fredda proveniente dalla SIBERIA, un’espansione che potrebbe coinvolgere anche l’ITALIA. Prima abbiamo osservato proiezioni poco convincenti, ma di recente i modelli, nel range di previsione sino a dieci giorni, mostrano un raffreddamento marcato in arrivo da est. Se questa massa d’aria fredda dovesse effettivamente invadere la PIANURA PADANA in modo consistente entro metà mese, potremmo assistere a temperature prossime allo 0 °C anche nelle ore centrali del giorno, con valori al di sotto dello zero di notte.
La possibile svolta meteo di febbraio
Questa tendenza meteo potrebbe ricordare in parte l’ondata di freddo del 2018. C’è però da sottolineare che i modelli matematici sono piuttosto variabili e soggetti a repentini cambi di scenario. Solo in prossimità dell’evento meteo potremo avere maggior certezze sull’entità del freddo. Un altro interrogativo riguarda le precipitazioni: con correnti provenienti da est, la PIANURA PADANA non è generalmente interessata da abbondanti nevicate. Più spesso, è la EMILIA-ROMAGNA a beneficiare dell’aria umida che risale dall’Adriatico, ma in altre zone le precipitazioni risultano scarse, a meno di una concomitanza con il transito di perturbazioni atlantiche o la formazione di un minimo di bassa pressione sul Golfo Ligure.
Proiezioni favorevoli
Alcune proiezioni meteo ipotizzano che l’aria gelida di matrice siberiana in arrivo dai Balcani possa interagire con un minimo sul Golfo Ligure, generando così nevicate diffuse su buona parte della PIANURA PADANA. È uno scenario al momento definibile come un’ipotesi. Non si possono avere previsioni precise a lungo termine, soprattutto in contesti geografici complessi come il nostro. Questo discorso non vale solo per l’ITALIA, ma coinvolge anche zone come la costa orientale degli STATI UNITI, dove città come NEW YORK e BOSTON sperimentano ampi sbalzi termici in inverno. Pensiamo ad esempio a BOSTON: si trova approssimativamente alla stessa latitudine di ROMA, eppure in questi giorni i corsi d’acqua risultano ghiacciati con temperature che scendono parecchi gradi sotto lo zero. Eppure, possono verificarsi condizioni meteo estreme al punto da avere giornate con -15 °C seguite da pioggia, dimostrando quanto sia intricato prevedere le precipitazioni nevose con molto anticipo.
La dinamica del VORTICE POLARE e la possibilità di uno SPLIT DEL VORTICE POLARE
Un fattore non trascurabile è l’evoluzione del VORTICE POLARE, un’enorme massa di aria fredda che staziona sull’Artico. Quando si verifica uno SPLIT DEL VORTICE POLARE, quest’ultimo si divide e può spingere parte dell’aria gelida verso latitudini più basse, come l’EUROPA. Se realmente si concretizzasse uno SPLIT DEL VORTICE POLARE nelle prossime settimane, la circolazione meteo subirebbe una svolta notevole, incrementando la probabilità di freddo esteso e possibili precipitazioni nevose sulla PIANURA PADANA. Tuttavia, come ribadito, è difficile prevedere con elevata precisione questi fenomeni a lungo termine.
Arriva la neve o no?
Nevicherà in PIANURA PADANA? Al momento non è possibile fornire una risposta certa. Proclamare che la neve arriverà solo il prossimo anno e non in questo appare molto avventato. Siamo ancora ai primi di febbraio. Se non avessimo assistito a questa imponente variazione dei modelli meteo che ora lasciano intravedere un’intrusione di aria fredda continentale, sarebbe stato arduo perfino menzionare la possibilità di nevicate nella PIANURA PADANA. Invece, la situazione meteo sembra in rapida evoluzione, e ciò ci invita a monitorare continuamente i dati dei modelli matematici.
In sostanza, l’unica certezza è l’incertezza stessa: in aree geografiche così particolari, come la PIANURA PADANA, la previsione di neve può cambiare anche a pochi giorni dall’arrivo di una possibile perturbazione. Ogni appassionato di meteo rimane dunque in attesa, sperando che questa ipotesi di freddo intenso e nevicate diffuse si concretizzi, riportando il fascino di un inverno tipico del passato. Solo l’evoluzione delle prossime settimane potrà dire l’ultima parola su un evento meteo che molti vorrebbero finalmente osservare. (METEOGIORNALE.IT)
