Ricordate febbraio 2012? Noi sì, perché fu un periodo estremamente emozionante e non perché si abbiano preferenze meteo climatiche di un certo tipo – invernali, giusto per spiegarci – bensì perché chi come noi analizza costantemente le tendenze a lungo termine è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.
L’Alta Pressione, benché piaccia a tanti e benché in certi periodi possa arrecare effetti benefici, negli ultimi anni è diventata un vero e proprio incubo. Parliamoci chiaro, quando c’è l’Anticiclone gli spunti di discussione si riducono al lumicino. Si può discutere del caldo anomalo, si può discutere della siccità, si può discutere di tutti gli effetti deleteri e non, fatto sta che la dinamicità non è certo la caratteristica essenziale del bel tempo.
Ed è per questo motivo che un evento come quello del 2012 potrebbe risvegliare l’interesse nell’Inverno. In realtà basterebbe anche meno, basterebbe ad esempio che ci sia l’Atlantico bello in forma, basterebbe che il Mediterraneo si lasci corteggiare da perturbazioni di vario genere, insomma basterebbe un po’ di movimento per rendere il tutto certamente più interessante.
Tuttavia, lo sappiamo, un evento come quello del Febbraio 2012 richiama alla memoria giornate memorabili. Già, proprio così, quando tutto sembrava perso, quando sembrava l’ennesimo Inverno mite, ecco la sorpresa. Avvenne tutto rapidamente e quando si tratta di eventi gelidi spesso e volentieri accade tutto improvvisamente.
Il Vortice Polare andò in difficoltà ma non cedette, ciononostante fu costretto a mille giravolte per rimettersi in sesto e prima che riprendere il controllo delle operazioni si realizzò un blocco anticiclonico che dall’Atlantico si spinse verso la Scandinavia e addirittura gli Urali. A quel punto aria gelida continentale iniziò ad affluire verso ovest, raggiungendo l’Europa e infine l’Italia.
Furono giornate di gelo intenso, a tratti campale, così come furono campali – caddero record – le nevicate. Non ovunque, certo, in quel caso le adriatiche furono le regioni maggiormente penalizzate. Ma nevicò a bassissima quota anche sul versante tirrenico e comunque in numerose regioni non propriamente avvezze ad eventi di quel genere.
Ecco, l’Inverno 2024-2025 potrebbe proporci qualcosa di simile, soprattutto se l’ENSO dovesse mantenersi neutro o evolvere verso una blanda La Nina. Ma di questo parleremo a tempo debito, quel che conta è che l’Inverno ormai imminente potrebbe proporci quell’evento gelido i cui tempi di ritorno sono ormai maturi.