I cambiamenti meteo climatici stanno determinano una riduzione di affidabilità delle previsioni del tempo, in specie alla vigilia dei cambiamenti atmosferici. Che essi siano modesti o vigorosi, ogni bollettino meteo che leggerete su internet, ascolterete in TV etc, sarà da confermare. Di certo l’affidabilità è elevata nei primissimi giorni, ma ne perde in talune circostanze.
La fonte di tutte le previsioni meteo è la medesima: i modelli matematici da cui poi vengono estrapolate le informazioni. Non c’è segreto alcuno, poi si può dir di tutto, d’altronde ormai è divenuta un’abitudine che si è consolidata negli anni soprattutto in Italia, dove manca un’istituzione meteorologica nazionale come ad esempio in Francia, Regno Unito o Spagna.
La nostra affermazione che dal periodo siccitoso si rischia di passare alle tempeste di neve è ovviamente rivolta ad alcune aree del nostro Paese e dell’Europa, non a tutte sino a tutte le coste del Mediterraneo. Ormai siamo in primavera meteorologica, ed il sole, specie da quelle parti, sarà sempre più caldo, e le eventuali irruzioni d’aria fredda, avranno una minor efficacia, però siamo ancora a Marzo, mese degli estremi meteo.
Le proiezioni dei Centri Calcolo indicano prospettive di maltempo, direi finalmente, anche nel Nord Italia, dove c’è un considerevole deficit pluviometrico. Le correnti atmosferiche potrebbero essere favorevoli a precipitazioni, e forse anche a nevicate sino a quote molto basse. Anzi, queste potrebbero raggiungere anche la Val Padana occidentale.
Ma orma la neve che verrà sarà di Primavera, destinata a persistere un tempo limitato al suolo, però in questa stagione, la neve cade con maggior abbondanza rispetto all’Inverno. Può essere accompagnata da temporali anche di forte intensità, quindi si possono osservare eventi meteo estremi, con turbini di neve, e grandi nevicate in tempi molto brevi.
Il cambiamento di stagione, ad esempio, ha portato nevicate record in Giappone, con 4 metri di neve sui rilievi a quote basse, durante un unico evento di maltempo.
I dati mondiali indicano che c’è un diffuso aumento di intensità dei fenomeni, ed anche delle nevicate. Vi avevamo parlato della difficile vita degli animali in Siberia, dove metri di neve ne ostacolano il cammino e la ricerca di cibo.
Abbiamo visto scene di persone che soccorrono gli animali rimasti intrappolati tra la neve. Immagini già osservate in Europa. Rammento in un video di soccorso alle pecore in Scozia, ai bovini nei Pirenei. Tutti gli animali erano stati sepolti dalle nevicate.
Tra la fine di dicembre 2021 e la prima decade di gennaio 2022 sulle Alpi è caduto tra il 60 ed l’80% della neve di tutto l’inverno. Quasi la totalità della neve caduta questo inverno, invece è giunta tra fine novembre e la prima decade di dicembre. Poi ci sono le nuove cadute di neve, ma sono stati eventi meteo limitati.
Però ora nevica anche in Appennino, quasi esclusivamente del settore adriatico. E altra neve è in programma nei prossimi giorni, con il passaggio di nuove perturbazioni.