Quando si sente parlare di caldo, negli ultimi anni, si drizzano le antenne. Finora abbiamo potuto godere di condizioni meteo tutt’altro che estive, ricordiamoci che sino a una settimana fa eravamo qui a parlare di temperature inferiori al normale.
Ora lo scenario è cambiato, radicalmente e piuttosto rapidamente. La prima fiammata d’Africa è di casa ma… Ma non durerà, probabilmente entro una settimana verrà spazzata via. Poi sì, potrebbe ripresentarsi e magari anche più cattiva di prima, fatto sta che potremo certamente parlare di ben altre situazioni.

Il periodo 5-7 luglio porterà quello che abbiamo definito un break e che le mappe previsionali identificano abbastanza chiaramente. E’ vero, ci sono ancora delle discrepanze ma ciò che è importante rilevare è che i centri di calcolo internazionali sono abbastanza concordi nel traccia una linea di tendenza. Linea che ci dovrebbe condurre verso un peggioramento.
La circolazione dell’Oceano Atlantico, come scriviamo da giorni, dovrebbe abbassarsi in modo importante e dovrebbe essere in grado scardinare la resistenza anticiclonica. Attenzione, perché al di là dell’isolamento o meno di un vortice ciclonico secondario ciò che conta sono gli effetti. Sia in termini di precipitazioni sia in termini di temperature. Due elementi che andranno di pari passo, perché considerando l’ingresso d’aria fresca in un mare d’aria calda preesistente è evidente che lo sbalzo termico porterà a fenomeni potenzialmente rovinosi.
Temporali insomma, temporali che potrebbero interessare un po’ tutte le regioni – fatto sicuramente non trascurabile – e che in tal senso potrebbero non esaurirsi tanto facilmente. E’ ovvio che in presenza di un vortice secondario, o goccia fredda che dir si voglia, sarebbero fenomeni duraturi.
Poi, ovviamente, ci sarebbero le temperature: in netto calo. Anzi, un vero e proprio crollo di cui avremo modo di parlare in un altro approfondimento.