Le proiezioni del Centro Meteo europeo per il periodo 6-12 Luglio prospettano un repentino cambiamento atmosferico sull’Italia, con un calo della temperatura sensibile.
A causare l’anomalia, la quasi prima rottura estiva, potrebbe essere una serie di impulsi d’aria fresca, quindi instabile, provenienti da nord est, ovvero dai Balcani. Infatti, per quella vasta area, i calcolatori danno temperature sotto la norma con precipitazioni superiori alle medie.
Ma le piogge sopra la media affliggerebbero un’ampia area che andrà dalla Scandinava all’Europa orientale, passando per i Balcani e poi parte d’Italia.
Abbiamo definito tale evento come prima rottura dell’Estate, in quanto per un periodo di circa una settimana, addirittura dopo temperature sopra la norma, si avrebbero valori sotto la media, riportandoci alla situazione che si è avuta per oltre metà del mese di questo Giugno.
Ma a differenza del periodo trascorso, non dovrebbero essere le correnti oceaniche a destare i temporali, ma le infiltrazioni di aria fresca in quota da nord est.
Su base mensile, ovvero Luglio, tale evento potrebbe influire poco sulle medie mensili, in quanto la prima settimana del mese, e soprattutto l’ultima, potrebbero essere più calde della norma, con anomalie ben maggiori rispetto al periodo fresco.
Ma il cambiamento di cui parliamo assume un certo significato in un contesto generale, perché conferma che con anomalie termiche generali sopra la media si possono incuneare periodi assai freschi, e sovente anche molto piovosi.
In Italia c’è un deficit pluviometrico, in alcune regioni c’è siccità. Questa situazione non ha risparmiato nemmeno il Nord Italia. Eppure in poche settimane di Giugno è avvenuto il “miracolo”, è piovuto tantissimo, e la media semestrale è stata raggiunta in varie località del Nord Italia.
E’ eloquente l’esempio di Torino città, dove i primi mesi dell’anno sino a Maggio erano caduti circa 250 millimetri di pioggia, ma in due settimana ne sono giunti quasi 300, portando la media annuale a 550 millimetri. Quanto avvenuto conferma sempre più la tesi che piove in periodi brevi, spesso incessantemente, salvando le medie annuali, ma gli effetti pratici sono che piove male, con eccessiva irregolarità.
L’irregolarità del regime pluviometrico, la variabilità termica, deteriorano la qualità e quindi affidabilità delle previsioni a lungo termine. Quindi se da una parte la previsione dalla medesima fonte indica che avremo un Luglio un po’ più caldo della media, e generalmente meno piovoso, scrutando altri dati nel dettaglio, osserviamo che si rischiano eccessi climatici come periodi freschi, molto caldi, ed infine anche più piovosi della norma.
Luglio è in media il mese dal meteo più stabile in Italia, fanno eccezione le regioni alpine e prealpine, come tratti delle alte pianure del Nord Italia, dove comunque sono svariati i giorni con temporale. Ma le medie degli ultimi anni sono “sballate”, il riferimento ormai è solo utile per finalità di statistica, non per tracciare linee di tendenza climatiche.
Per intenderci, il Luglio degli anni ’70 e ’80 è climaticamente stato molto diverso rispetto a quello del ventennio 2000-2020.


Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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