Incredibili nevicate causate del cosiddetto “effetto lago” si sono verificate, durante il weekend, lungo le sponde orientali dei laghi Erie e Ontario. Alcune aree dell’altopiano di Tug Hill hanno registrato oltre 50 pollici (4 piedi o 120 cm) di neve in circa 48 ore.
Per chi non lo sapesse, il “lake snow effect” si verifica quando una massa d’aria molto fredda (di solito durante le irruzioni polari/artiche) attraversa specchi d’acqua più miti (in questo caso parliamo di laghi, ma lo stesso fenomeno può accadere anche in mare come ad esempio sul Mar Nero, il nostro Adriatico o nel Mar Baltico).
Gli strati d’aria più vicini alla superficie del lago sono riscaldati dall’acqua mite del lago o del mare, raccolgono umidità che poi viene sospinta in quota dal passaggio del freddo (l’aria fredda è più pesante). Ciò si traduce in fenomeni convettivi e in cosiddette “squall line” (bande nuvolose cariche di neve). Le nevicate colpiscono le aree sottovento, mentre quelle sopravento restano all’asciutto.
Le squall line, composte da nubi convettive, sono state perfettamente fotografate dal satellite nel clou dell’evento, ovvero venerdì 28 febbraio. Il giorno dopo, il 29 febbraio, le immagini satellitari ci davano modo di apprezzare intere aree ricoperte da un tappeto bianco di neve.
Tante località sottovento hanno registrato accumuli superiori a 1 metro, con punte di 125 cm in direzione est del lago Ontario, lungo l’area sudorientale di Watertown e più precisamente nell’altopiano di Tug Hill.
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