(METEOGIORNALE.IT) Sta per arrivare l’ennesima fase meteo piuttosto turbolenta. Ma ancora una volta non per tutti. Sarà il Settentrione a ricevere la maggior quantità di pioggia. E in parte le regioni tirreniche. Per quanto riguarda invece le Isole Maggiori e le Adriatiche la perturbazione praticamente lascerà le briciole.
Cosa succederà?
Il persistere delle elevate temperature in questi giorni, soprattutto al Meridione, continua a fornire l’energia necessaria affinché l’atmosfera resti carica e pronta a generare fenomeni temporaleschi di forte intensità. Proprio questo accumulo di calore rappresenta la miccia che può innescare violenti episodi di maltempo.
Quali sono le giornate critiche?
Gli occhi degli esperti e dei centri di monitoraggio restano puntati soprattutto sulle giornate di mercoledì 10 e giovedì 11. Le ultime elaborazioni dei modelli previsionali indicano come aree particolarmente a rischio il Nord-Ovest e buona parte delle delle zone tirreniche, ovvero Liguria, Toscana, Lazio e Campania.
Quanta pioggia cadrà?
Tantissima. Non è escluso che localmente possono cadere fino a due volte la media mensile in poche ore. È chiaro che con simili volumi d’acqua il pericolo di allagamenti diffusi e, nei casi peggiori, di vere e proprie inondazioni diventa sicuramente concreto.

Un ulteriore problema
Abbiamo appena detto che le regioni maggiormente esposte a questo rischio sono il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, la Toscana e il Lazio. In questi territori la combinazione di terreni già saturi per le incessanti piogge delle ultime settimane le nuove precipitazioni violente potrebbe accentuare la pericolosità degli eventi, rendendo più probabile il rapido deflusso delle acque e quindi la comparsa di frane o smottamenti.
Rischiamo supercelle?
L’interazione tra masse d’aria molto differenti tra loro potrà sicuramente dare origine a contrasti atmosferici spiccatamente marcati. È proprio questa differenza termica a creare le condizioni ideali per lo sviluppo di temporali forti. Inoltre, la differenza dell’orientamento dei venti alle differenze di quote potrà dare origine alle famose supercelle, fenomeni particolarmente violenti in grado di produrre grandinate di grosse dimensioni e forti colpi di vento. Oltre che ovviamente di tantissima acqua.
Quanto durerà il maltempo?
Le proiezioni indicano con chiarezza che l’instabilità non si limiterà soltanto a metà settimana, ma tenderà a prolungarsi almeno fino a venerdì 12, ovviamente a tratti. Questo significa che la finestra temporale di maggiore pericolo sarà piuttosto estesa. Le giornate critiche sono mercoledì e giovedì, ma non è escluso che fino al fine settimana qualche acquazzone o temporale sparso possa interessare più ragioni.
Dove posso vedere se ci saranno fenomeni estremi?
Solo le autorità competenti, come la Protezione Civile, possono emettere bollettini meteo. Invitiamo quindi a seguire costantemente gli aggiornamenti e prestare attenzione alle indicazioni ufficiali per le regioni e le province di riferimento.
Come mai rischiamo?
Ciò che rendono i prossimi giorni particolarmente critici è la combinazione di due fattori. Da un lato la persistenza del caldo anomalo, che mantiene l’atmosfera instabile; dall’altro l’arrivo di correnti più fredde. Stiamo parlando delle classiche configurazioni meteo dell’autunno. Ma quest’anno le temperature marine sono ancora più alte della media e quindi potrebbero fungere da trigger per lo sviluppo di temporali violenti.
Nota di margine
Il nostro team di esperti ha redatto l’articolo consultando gli autorevoli scenari del modello ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) e confrontandoli con quelli emessi da Global Forecast System (GFS) per le previsioni meteo. (METEOGIORNALE.IT)
