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Irruzione di aria fredda su Centro Est Europa. Neve sotto i 1000 m su queste aree

Antonio Iannella di Antonio Iannella
29 Set 2025 - 13:30
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Alla Prima Pagina Meteo, Meteo News
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(METEOGIORNALE.IT) Questa settimana appena entrata, quella del trapasso mensile tra settembre e ottobre, ma anche del trapasso definitivo stagionale, dunque tra l’estate e l’autunno, sarebbe caratterizzata, come oramai annunciato da diversi giorni, da un importante cambiamento del tempo su gran parte dell’area centro orientale europea.

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La configurazione barica a scala euro-atlantica, sta per assumere una connotazione tipicamente invernale, per via dell’aggancio tra un’alta pressione crescente dall’Est Oceano verso l’Europa occidentale e un’altra, già giacente sui settori scandinavi-baltici.

 

La congiunzione dei due centri anticiclonici, costituirebbe un classico “blocco alla circolazione atlantica” con “Ponte Alto” in grado di veicolare correnti fredde continentali, originariamente di matrice glaciale artica, verso l’Europa centro-orientale e anche verso parte del Mediterraneo.

Entro metà settimana, ancora più entro venerdì 3 prossimo, gran parte dell’Est Europa, per di più già sotto media termica di qualche grado, eccetto le aree centro orientali del Mar Nero, vedrebbe un calo termico sensibile, con anomalia termica negativa diffusa, dai 4/5, fino agli 8-10° sotto media, ma anche 11/12° sotto media, localmente, su qualche regione dell’ex Jugoslavia e balcanica.

 

Rispetto all’irruzione prospettata, piuttosto esposti sarebbero anche il Mediterraneo centrale e, dunque, diversi settori italiani, soprattutto centro meridionali adriatici e meridionali in genere, anche qui con temperature che, per la fase di metà settimana, tra giovedì 2 e venerdì 3, potrebbero scendere fino a 8/10 gradi sotto media.

Abbiamo rilevato che il flusso freddo sfonderebbe fino alle tiepide acque Mediterranee centro orientali e l’impatto tra le due differenti masse d’aria, attiverebbe un’ampia depressione proprio intorno ai mari bassi italiani.

 

Gli ultimi dati sono per l’innesco, nel corso della giornata di giovedì 2 ottobre, di una profonda bassa pressione ben strutturata a tutte le quote in corrispondenza del basso Adriatico, quindi fra l’Albania e la Puglia.

Il vortice progressivamente evolverebbe verso l’area balcanica, entro la giornata di venerdì, approfondendosi ulteriormente tra la Macedonia e i settori settentrionali greci per poi progressivamente esaurirsi verso le regioni occidentali del Mar Nero, intorno al fine settimana prossimo.

 

La medesima bassa pressione, naturalmente, richiamerebbe ulteriore aria fredda dalle aree continentali, aria fredda che si riverserebbe bene anche verso il bacino centrale del Mediterraneo e sull’Italia, tuttavia, qui, le acque molto calde nostrane, ne attenuerebbero leggermente la portata.

Naturalmente è prevista instabilità diffusa con tempo a tratti anche perturbato sulle regioni italiane adriatiche, del basso Tirreno, specie Nord Sicilia e, localmente, anche ioniche, in forma più irregolare su parte del Nord e resto del basso Tirreno, meglio altrove.

 

Proprio sulla nostre regioni adriatiche, in particolare su quelle appenniniche relative, sono computati fenomeni anche nevosi a quote interessanti per il periodo, tuttavia non si dovrebbe scendere sotto i 1.300/1.400 m, se non per episodi occasionali.

Sulle vicine aree balcaniche, invece, anche su alcune altre dell’ex Jugoslavia, l’aria fredda sarebbe senz’altro più incisiva, con isoterme decisamente più invernali.

 

In particolare, tra i settori dell’Albania settentrionale, quelli del Nord Macedonia e del Kosovo centro meridionale, lo zero termico potrebbe spingersi, tra giovedì 2 notte e la giornata di venerdì 3, fino intorno ai 1000 m, ma localmente anche verso i 900 m, dunque con nevicate che, su queste aree, per di più diffusamente montuose, potrebbero scendere fino a 7-800 metri.

Potrebbero essere, localmente, anche nevicate consistenti, capaci di accumulare fino a 20/30 cm di neve intorno ai 1000 metri, 5-10-15 cm anche sotto i 1000 metri e dai 7-800 m in poi. Azione fredda importante, sulla base di questi dati simulati, che solo per poco risparmierebbe una precoce e seria azione invernale anche per il Centro Sud Appennino, considerato la possibile neve fino alla bassa montagna, appena a qualche centinaia di km a Est della Puglia. Su elaborazione dati del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio-Lungo Raggio (ECMWF). (METEOGIORNALE.IT)

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