
(METEOGIORNALE.IT) Questa estate sta mostrando un segnale chiaro e inconfondibile del cambiamento climatico: le notti sono diventate eccezionalmente più calde, con temperature minime che in gran parte dell’emisfero nord superano ampiamente la media. Le mappe climatiche diffuse in queste settimane rivelano come vaste aree di Europa, Asia, Nord America e Africa settentrionale abbiano registrato valori notturni vicini o superiori ai record storici, fenomeno che sta trasformando l’esperienza stessa dell’estate.
Il dato più rilevante è che queste anomalie non si fermano al solo nord del pianeta. Anche l’emisfero australe, dove ora è pieno inverno, evidenzia valori più elevati del normale. Zone dell’America Latina, dell’Africa meridionale e dell’Oceania mostrano minime più alte rispetto alla media stagionale, un segnale che indica come il riscaldamento globale stia avendo effetti ormai indipendenti dai cicli naturali delle stagioni.
Un ruolo determinante lo gioca l’umidità dell’aria, ovvero atmosferica, che in molte aree ha raggiunto livelli insolitamente alti. La presenza di maggiore vapore acqueo in atmosfera intrappola il calore e riduce la dispersione notturna, impedendo alle temperature di scendere. Per questo motivo, in molte regioni del pianeta, la combinazione di umidità elevata e temperature sopra media ha reso le notti particolarmente difficili da sopportare, soprattutto nelle grandi città dove l’isola di calore urbana amplifica ulteriormente il fenomeno.
La situazione che emerge dalle ultime analisi è quindi un pianeta che non riesce più a raffreddarsi come un tempo, con conseguenze dirette sul benessere delle popolazioni, sull’agricoltura e sugli ecosistemi naturali. La progressiva riduzione della differenza termica tra giorno e notte è uno degli indicatori più concreti della crisi climatica in atto. Questo si chiama cambiamento climatico se dovesse proseguire per almeno un trentennio, per ora è un indice del tempo atmosferico, ovvero meteo.
Credit: Dati elaborati da ECMWF/ERA5 – Fonte grafica: Ben Noll / The Washington Post (METEOGIORNALE.IT)
