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L’Isola del Tesoro esiste. Si chiama Madeira, perla verde smerarlo in Oceano

Andrea Meloni di Andrea Meloni
07 Lug 2025 - 12:55
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Viaggi e Clima
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(METEOGIORNALE.IT) Madeira d’estate: l’isola fresca che non ti aspetti

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Atterrare a Madeira in piena estate è come abbandonare improvvisamente la canicola italiana per entrare in un’altra dimensione: quella del fresco, della quiete, del verde che sembra non finire mai. In un momento storico in cui il concetto di vacanza estiva si lega inevitabilmente al caldo rovente e alla folla, quest’isola portoghese che galleggia nell’Oceano Atlantico appare come un segreto da custodire gelosamente.

 

Un’isola verdissima, immersa nell’Oceano

Madeira si trova al largo delle coste del Marocco, ma politicamente appartiene al Portogallo. Si tratta di un arcipelago vulcanico, ma la sua isola principale – quella che dà il nome all’intero arcipelago – è un vero scrigno di biodiversità. Niente deserto né paesaggi aridi come quelli delle Canarie. Qui domina il verde: lussureggiante, profondo, quasi tropicale. Le montagne si tuffano a picco nel mare, le vallate sono attraversate da sentieri antichi e piccoli canali d’irrigazione – le famose levadas – che sembrano cucire l’isola come un ricamo tra l’uomo e la natura.

Appena uscito dall’aeroporto di Funchal, la prima sensazione che mi ha colpito è stata la freschezza. Non quella artificiale da aria condizionata, ma un fresco reale, naturale, umido quanto basta per far respirare i pori della pelle. Le temperature, durante il mio soggiorno, hanno oscillato tra i 22 e i 25°C nelle ore più calde, mentre di sera scendevano dolcemente fino a 19 o 20°C. Una meraviglia per chi, come me, arriva dall’estate rovente delle nostre città italiane.

 

Il clima: una montagna nel mezzo dell’Oceano

Madeira è un’isola di montagne, tanto che spesso mi sono trovato a pensare che fosse un’enorme scogliera emersa dal mare. Questo suo carattere montuoso influisce profondamente sul clima, rendendolo quasi unico. La presenza costante degli alisei, quei venti che arrivano da nord-est, spinge masse d’aria umida contro i versanti settentrionali dell’isola, generando frequenti nubi, piogge leggere e una vegetazione rigogliosa. Tuttavia, basta spostarsi a sud – come ho fatto spesso soggiornando nei pressi di Calheta – per trovare un microclima completamente diverso: giornate limpide, sole pieno, cielo azzurro intenso e temperature ideali.

Questa varietà meteorologica rende Madeira straordinariamente interessante: puoi fare un’escursione tra le foreste nebbiose della Laurisilva al mattino, pranzare al sole in un ristorante vista oceano a mezzogiorno, e goderti una passeggiata tra i giardini di Funchal nel tardo pomeriggio senza mai soffrire il caldo.

 

Un’isola di silenzi e accenti nordici

Ciò che mi ha sorpreso subito è la presenza quasi assente di italiani. Madeira, per motivi che ancora mi sfuggono, non è ancora entrata nel radar dei vacanzieri del nostro Paese. In compenso, l’isola è molto amata dai popoli del Nord Europa: tedeschi, scandinavi, olandesi. La sensazione, a tratti, è quella di trovarsi in un rifugio estivo del nord, dove la gente legge nei parchi, passeggia con calma, beve vino bianco guardando l’orizzonte. Tutto è silenzioso, composto, armonioso. Madeira ti invita a rallentare, ad ascoltare i rumori del vento tra le foglie, il canto degli uccelli tra i rami di eucalipto, il rumore dell’acqua che scivola nei canali.

 

La vegetazione: una sinfonia verde e profumata

La flora di Madeira è una delle sue meraviglie più sorprendenti. Camminando lungo i sentieri delle levadas, mi sono trovato spesso circondato da boschi umidi e profondi, dove l’ombra crea un contrasto vibrante con la luce che filtra dai rami. La Laurisilva, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una foresta primordiale che sembra uscita da una fiaba. Le felci giganti, i muschi, gli alberi secolari: tutto concorre a creare un’atmosfera fuori dal tempo.

In altri tratti dell’isola, soprattutto nei giardini botanici o lungo le coste più soleggiate, i colori cambiano. Bouganvillea, strelitzie, hibiscus: una tavolozza fiorita che sorprende a ogni angolo. A Monte, sopra Funchal, ho preso la storica funivia per salire fino ai giardini tropicali e lì mi sono perso tra laghetti di koi, architetture giapponesi, tunnel verdi e panorami mozzafiato.

 

Idee su cosa vedere e vivere a Madeira

Non posso che consigliare un’esperienza tra le levadas: cammini pianeggianti ma scenografici, ideali anche per chi non è un escursionista esperto. Ogni itinerario è un viaggio nel verde, tra cascate, ponticelli di legno e piccole gallerie da attraversare con la torcia.

A Cabo Girão, ho camminato sulla passerella panoramica sospesa nel vuoto: una piattaforma di vetro che si affaccia su una scogliera alta oltre 500 metri, tra le più alte d’Europa. Lì ho sentito il battito del cuore amplificarsi, come se il panorama stesso respirasse con me.

Un altro momento che ricorderò per sempre è stato il tramonto a Ponta do Sol, un piccolo villaggio a sud-ovest dell’isola. Il sole scende lento sull’oceano, colorando il cielo di rosa e arancio, mentre le onde continuano a infrangersi sulle rocce vulcaniche. La brezza era fresca, quasi montana, eppure l’odore del mare era lì, intenso e profondo.

 

Funchal, tra tradizione e modernità

La capitale, Funchal, è una città a misura d’uomo. Vivace ma mai caotica, elegante e profumata di storia. Il mercato dos Lavradores è un caleidoscopio di colori e sapori: frutta tropicale, pesce fresco, artigianato. Qui ho assaggiato il bolo de caco, un pane all’aglio servito caldo, accompagnato da burro e coriandolo. Puro piacere.

Nel quartiere storico di Zona Velha, tra vicoli acciottolati e portoni dipinti, ho respirato la vera anima dell’isola: accogliente, creativa, autentica. Di sera, i locali si animano con musica live, ma sempre senza mai scivolare nella confusione. Anche la vita notturna qui è gentile, rispettosa.

 

Un’estate che sembra primavera, un viaggio che sembra un sogno

Madeira d’estate è un’esperienza totalmente diversa da qualsiasi altra destinazione estiva europea. Niente afa, niente ressa, niente costante bisogno di refrigerio. Solo natura, vento, mare, luce. E quella sensazione continua che il tempo si sia allungato, che i pensieri abbiano trovato spazio per respirare.

Qui, tra il verde delle montagne e l’azzurro dell’oceano, ho riscoperto un’estate gentile, quasi alpina, ma con l’anima profonda di un’isola vulcanica. Un viaggio che non solo consiglio, ma che già sogno di ripetere. (METEOGIORNALE.IT)

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Andrea Meloni

Andrea Meloni

Come tanti di noi che ci occupiamo di meteo, siamo anche degli appassionati di questa scienza. Ho superato la soglia dei 60 anni. Da ragazzo, per motivi personali, sono passato dal liceo scientifico a ragioneria, per poi orientare gli studi in ambito scientifico. Ho frequentato dei corsi di controllore di volo soffermandomi soprattutto in meteorologia, non potendo accedere all’Accademia di Aeronautica. Ho costruito con le mie mani una capannina meteorologica all’età di 12 anni a norma WMO. Dal 1996 ho iniziato a scrivere articoli di meteorologia. Nel 1998 ho aperto il mio primo sito web recensito da Repubblica e vari giornali nazionali. Da li poi ho creato una decina di siti web. Nel periodo 2005 e sino al 2012 ho gestito le previsioni meteo e i contenuti editoriali di vari gruppi editoriali, come RCS Corriere della Sera, Libero Quotidiano, etc.. Ho lavorato in ambito meteo con ENI ITALGAS, SIEMENS, etc.. Ho creato servizi meteo che all’epoca nessuno realizzava come i “Report Grandine”. Posseggo oltre 400 libri di meteorologia e clima e ne acquisto ancora. Quotidianamente mi aggiorno sul clima nel mondo e sono particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici con abbonamenti alle principali riviste americane di scienza. Scrivo articoli di meteorologia, curo diversi siti web di meteo. La mia esperienza in meteorologia è ormai trentennale. Detesto mettermi in mostra.

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