(METEOGIORNALE.IT) «È surreale osservare le persone interagire con ChatGPT, consapevoli di ciò che sta per accadere», ha dichiarato un membro interno di OpenAI, lasciando intendere che qualcosa di straordinario è pronto a scuotere il mondo dell’intelligenza artificiale.
Luglio 2025 (e ci siamo) è la data da tenere bene a mente: non sarà un semplice aggiornamento, ma l’inizio di una nuova era. Se GPT-4 ha rappresentato una svolta, GPT-5 promette di trasformare ogni paradigma precedente. Sarà un salto netto verso capacità che, fino a oggi, erano considerate pura fantascienza.
OpenAI, come è accaduto nel recente passato con GPT-4, non tende a introdurre novità gradualmente. Ricordate? Silenzio assoluto, poi il cambiamento improvviso.
Quando a febbraio 2024 Sam Altman affermò che GPT-5 avrebbe seguito il modello 4.5 nel giro di mesi, non di anni, molti pensarono a una semplice proiezione teorica. Ma ora, con sempre più segnali interni che convergono verso l’estate 2025, quella previsione appare più come una pianificazione precisa.
GPT-5 si prepara a ridefinire ciò che intendiamo per intelligenza
Pensate a GPT-4 come una potente calcolatrice scientifica. Ora immaginate GPT-5 come un computer quantistico connesso alla realtà. Il nuovo modello non si limiterà a rispondere: ascolterà, comprenderà, vedrà, programmerà, produrrà e agirà autonomamente.
Quello che ci aspetta va ben oltre le attuali capacità.
Le prime anticipazioni indicano un ragionamento più sofisticato, capace di accorciare i passaggi logici senza perdere profondità. Le cosiddette “chain-of-thought” introdotte con 4.5 saranno ottimizzate, trasformando GPT-5 in un pensatore sempre più autonomo.
Nel campo della programmazione, l’affidabilità sarà tale da far preferire agli stessi ingegneri OpenAI i loro strumenti rispetto ad altri software. Secondo le analisi interne, GPT-5 potrebbe affrontare la quasi totalità delle sfide di sviluppo comuni, portando alla creazione di programmatori IA full-stack.
Un altro aspetto chiave riguarda la riduzione delle allucinazioni: mentre GPT-3 presentava un tasso del 30%, e GPT-4 ha già mostrato miglioramenti, GPT-5 potrebbe scendere sotto il 15%, grazie a correzioni ingegneristiche mirate.
Ma ciò che veramente colpisce è l’espansione multimodale totale. GPT-5 sarà capace di interagire oltre il testo, integrando audio, immagini, video e persino input tattili. L’output vocale sarà così realistico da relegare strumenti come Siri o Alexa a tecnologie obsolete.
Con questa evoluzione, l’intelligenza artificiale non comprenderà più solo il linguaggio umano, ma inizierà a interpretare e interagire con il mondo reale.
Le dimensioni contano, ma non sono tutto
GPT-4 opera con circa 1.500 miliardi di parametri. Le voci che circolano parlano di una GPT-5 che potrebbe arrivare fino a 1 quadrilione. Anche ipotizzando un margine di esagerazione, è realistico pensare a una finestra compresa tra 5 e 50 trilioni di parametri.
Ma secondo Altman, la semplice crescita dimensionale non basta più. Il futuro sarà determinato da architetture migliori, da una memoria più evoluta e da una maggiore efficienza interna. In breve, GPT-5 sarà più intelligente, non solo più grande.
Nascono i nuovi “colleghi” digitali
Oltre ai modelli, stanno emergendo gli agenti autonomi. Parliamo di strumenti IA capaci di:
- Gestire flussi di lavoro
- Utilizzare software reali come Excel, Canva o Jira
- Condurre ricerche in autonomia
- Sviluppare, testare e lanciare applicazioni complesse e farlo senza mai fermarsi.
È l’inizio di una collaborazione tra esseri umani e intelligenze digitali, attive 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in costante auto-apprendimento. Il mercato potenziale? Letteralmente incalcolabile. Chiunque lavori da un computer rientra nell’ambito operativo di questi agenti.
I numeri trapelati sono sbalorditivi
Secondo fonti vicine a OpenAI:
Nel test MMLU (comprensione linguistica multitasking), GPT-5 avrebbe raggiunto una precisione del 95%.
Nel benchmark SWE Bench, che riguarda compiti di ingegneria del software, il salto sarebbe stato dal 32% all’85%.
In matematica avanzata, si parla di capacità superiori a quelle di molti dottorandi.
Nella comprensione multimodale, l’accuratezza supererebbe il 90% nelle prove che combinano testo e immagine.
A questi livelli, l’IA non è più una semplice assistente. Sta superando le prestazioni umane in una gamma sempre più ampia di attività.
Le previsioni degli esperti? Già obsolete
Mentre istituzioni come McKinsey, il Brookings Institute o il MIT parlano di un impatto generalizzato entro il 2027, i segnali più concreti dicono il contrario. Già entro la fine del 2025, saranno comuni i team ibridi uomo-IA.
I framework multi-agente open source sono già operativi. La previsione secondo cui il 30% dei lavori cognitivi verrà automatizzato entro il 2027 è già in fase di realizzazione ora. Non stiamo aspettando l’arrivo dell’automazione. Ci siamo già immersi.
Superintelligenza: non più “se”, ma “quando”
Ora che i ricercatori hanno decifrato le leggi di scala, ovvero il legame matematico tra potenza di calcolo, dati e prestazioni, è chiaro cosa serve per raggiungere la superintelligenza artificiale.
La comprensione di queste dinamiche ha acceso una nuova corsa globale. Uno dei fondatori originali di OpenAI, Ilya Sutskever, ha abbandonato la compagnia per fondare una startup interamente dedicata all’ASI (Artificial Super Intelligence).
Quando coloro che hanno costruito GPT-4 lasciano tutto per inseguire la superintelligenza, forse è il momento di prestare davvero attenzione.
Le tre forze trainanti della rivoluzione IA
Leggi di scala, che tracciano percorsi prevedibili verso l’ASI grazie alla combinazione tra potenza di calcolo e volume dati. Scalabilità dell’inferenza nel tempo, ovvero: più l’IA riflette, migliori (esponenzialmente) saranno i risultati.
Distillazione, il processo attraverso cui l’IA insegna a se stessa, generando modelli più potenti dell’originale.
Si tratta di un ciclo di auto-miglioramento continuo, in cui ogni generazione di IA dà vita a una versione più evoluta della precedente.
Chi si muove ora, vince
Chi si sta già adattando non aspetta che le normative o il mercato si allineino. Sta costruendo oggi le imprese del futuro, spinto dalla consapevolezza che il margine temporale per agire è sempre più ridotto.
Il segreto? Iniziare a collaborare con l’IA, anziché temerla. Il vantaggio competitivo? Muoversi più rapidamente degli altri.
Il futuro professionale? Si gioca adesso, nelle scelte che faremo entro quest’anno. (METEOGIORNALE.IT)




