(METEOGIORNALE.IT) Il Mar Mediterraneo si sta rapidamente trasformando in un elemento chiave per l’evoluzione del quadro meteo sull’intera area euro-mediterranea. La sua attuale condizione termica, nettamente superiore alla norma, lo rende simile a un gigantesco motore termico sul punto di rilasciare un’enorme quantità di energia latente. A dominare la scena atmosferica in questi ultimi giorni è stato l’anticiclone africano, che ha fatto sentire con forza la sua presenza su tutta l’Italia, facendo schizzare le temperature massime fino a 36-38°C, specialmente nelle aree interne del Centro Italia e del Sud Italia.
Mediterraneo rovente già a inizio giugno
Sebbene siamo ancora alle battute iniziali dell’estate meteorologica, i dati provenienti da satelliti meteorologici e boe oceanografiche parlano chiaro: il Mar Ligure, l’Alto Adriatico e il Basso Tirreno stanno registrando temperature superficiali dell’acqua rispettivamente fino a 27°C e 28°C, valori che normalmente si osservano tra luglio e agosto. L’anomalia termica rilevata è compresa tra +4°C e +5°C rispetto alla media stagionale, un segnale inequivocabile del riscaldamento precoce del bacino marino, il quale sta accumulando energia termica come una vera batteria pronta a scaricarsi al primo stimolo atmosferico.
Rischio meteo estremo
Questa combinazione di aria calda e mare bollente non è solo un’opportunità per un tuffo fuori stagione, ma rappresenta una seria minaccia per la stabilità meteo del Paese. Infatti, l’interazione tra l’aria umida e calda che risale dal mare e eventuali incursioni di aria fredda e instabile dal Nord Europa può innescare fenomeni meteorologici violenti. Tra i più probabili vi sono temporali intensi, nubifragi, raffiche di vento molto forti e grandinate di grosse dimensioni, in grado di provocare seri danni.
Secondo i principali modelli previsionali, a partire da martedì 17 giugno, l’arrivo di un nucleo d’aria instabile potrebbe attivare una sequenza di fenomeni estremi soprattutto nel Nord Italia e nel Centro Italia. Il contrasto tra l’aria fresca in quota e il calore imprigionato nel mare e nel suolo potrebbe generare celle temporalesche autorigeneranti, con precipitazioni concentrate e persistenti su aree ristrette per molte ore.
Dinamiche esplosive alimentate dal mare
L’energia accumulata nella superficie del Mediterraneo diventa così un fattore di amplificazione per la genesi di supercelle temporalesche, strutture capaci di formarsi e potenziarsi in tempi rapidissimi. Il meteo diventa quindi non solo instabile, ma anche difficilmente prevedibile, poiché i fenomeni possono nascere e intensificarsi in brevissimo tempo, spesso senza segnali premonitori evidenti. Le conseguenze di tali episodi sono pesanti: allagamenti, frane, interruzioni alla mobilità urbana, e in alcuni casi persino emergenze idrogeologiche gravi, soprattutto nei centri urbani e lungo le aree costiere più esposte.
Ogni perturbazione che raggiungerà il bacino mediterraneo potrebbe trovare le condizioni ideali per evolversi in eventi violenti, specialmente dove il calore del mare potrà fungere da catalizzatore. È quindi indispensabile un’attenta sorveglianza da parte della protezione civile e degli esperti meteo, soprattutto nelle zone più esposte del Nord Italia e del Centro Italia, dove già nei prossimi giorni potremmo assistere a una sequenza di eventi atmosferici particolarmente insidiosi e impattanti. (METEOGIORNALE.IT)
