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Dove rifugiarsi dal caldo infernale del Mediterraneo: scoperte sorprendenti

Andrea Meloni di Andrea Meloni
30 Giu 2025 - 11:50
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Meteo News
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(METEOGIORNALE.IT) Mentre scorrevo le previsioni meteo di questa estate, mi sono reso conto di una verità scomoda: il Mediterraneo sta diventando una vera e propria fornace. Non è solo una sensazione. La ricerca scientifica conferma che questa regione si sta riscaldando del 20% più velocemente rispetto alla media globale, con temperature delle acque superficiali che hanno registrato un aumento costante di 0.035°C all’anno negli ultimi quattro decenni.

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Il Mar Mediterraneo non è più il rifugio che conoscevamo. Studi recenti mostrano che le acque del bacino hanno raggiunto temperature superiori di 5°C rispetto alla media storica, trasformandolo letteralmente in una “pentola in ebollizione”. L’umidità concentrata aggrava ulteriormente la percezione del calore, rendendo le tradizionali destinazioni balneari quasi insopportabili durante i mesi estivi.

Se avete pianificato vacanze in Grecia, Spagna, Croazia o Albania, preparatevi a ritrovare lo stesso caldo  che avete lasciato a casa, probabilmente con un tasso di umidità ancora maggiore. Ma allora, dove andare per sfuggire a questo scenario apocalittico?

 

Le alternative del Nord Europa: tra Oceano e pioggia

Molti viaggiatori stanno scoprendo le coste della Normandia o la Spagna settentrionale, dove l’Oceano Atlantico mitiga le temperature. Tuttavia, anche queste destinazioni stanno mostrando segnali preoccupanti. Le coste oceaniche spagnole registrano un aumento significativo delle giornate roventi, mentre in Normandia potreste trovarvi a trascorrere diverse giornate sotto la pioggia battente.

La realtà è che il cambiamento climatico sta ridisegnando la mappa delle destinazioni “fresche”. Ma c’è una scoperta che mi ha genuinamente sorpreso.

 

Il paradosso atlantico: Isole benedette dal clima perfetto

Mentre il Mediterraneo boccheggia sotto il sole implacabile, esistono luoghi molto più a sud che godono di un clima incredibilmente mite. Madeira e le Isole Canarie rappresentano un vero e proprio paradosso climatico.

A Madeira, durante questi mesi di caldo estremo, le temperature oscillano tra i 23°C e i 25°C di massima, con minime intorno ai 20°C. L’umidità non è fastidiosa e, sebbene il cielo sia spesso nuvoloso, tra Luglio e Settembre prevale il sole. L’unico nemico occasionale è la Calima, quel vento desertico africano che porta sabbia e calore, ma la sua presenza è sporadica e molto meno persistente del calore mediterraneo.

Le Isole Canarie offrono un quadro simile, anche se il clima varia considerevolmente da un’isola all’altra. A Tenerife e Gran Canaria, dove si concentra il turismo principale, le temperature estive si aggirano sui 26°C di massima. Uno studio del 1996 condotto da Thomas Whitmore dell’Università di Syracuse ha addirittura definito le Canarie come il luogo con “il miglior clima al mondo”, analizzando oltre 600 destinazioni globali.

 

La scienza dietro il miracolo climatico

Ma come è possibile che isole così meridionali mantengano temperature così moderate? La risposta risiede in una combinazione di fattori geografici e oceanici. La posizione delle Isole Canarie e di Madeira le colloca nell’influenza dell’Anticiclone delle Azzorre e dei venti alisei del nordest, che mantengono condizioni climatiche stabili tutto l’anno.

Inoltre, la Corrente del Golfo influenza positivamente le temperature delle acque circostanti, con temperature marine che variano tra i 18°C di Febbraio e i 25°C di Agosto.

 

Un viaggio nel tempo che ha fatto questi anni

Quello che mi colpisce di più è come queste isole atlantiche ci offrano un assaggio di come erano le nostre estati degli anni ’90 e dei primi anni 2000. Mentre sulle coste italiane registriamo regolarmente 35°C (quando va bene), nelle isole menzionate il clima ricorda quella stagionalità più dolce che sembrava perduta per sempre, eccetto il tristemente famoso evento del 2003.

La ricerca climatica mostra che il Mediterraneo ha subito una trasformazione radicale: la produzione primaria marina è diminuita del 40% in soli vent’anni, mentre lo spostamento verso nord delle correnti d’aria sta intensificando gli eventi estremi.

 

Riflessioni personali su un futuro climatico incerto

Personalmente, trovo sia ironico quanto sorprendente che dobbiamo guardare a sud per trovare il fresco. È un paradosso che ribalta le nostre concezioni geografiche tradizionali. Mentre pianificavo le vacanze estive della mia famiglia, mi sono ritrovato a scartare automaticamente le destinazioni mediterranee che un tempo consideravo sicure dal punto di vista climatico.

La Sardegna, la Sicilia, le isole greche che amiamo tanto – tutte stanno diventando sempre più invivibili durante i mesi estivi. È un cambiamento che possiamo percepire fisicamente, anno dopo anno, estate dopo estate. Se ci vivi, giorno dopo giorno ti abitui, ma se ci arrivi da turista, no.

 

Le Isole Canarie e Madeira non sono solo alternative climatiche; rappresentano oasi di stabilità in un mondo meteorologico sempre più imprevedibile. Offrono quella sensazione di comfort termico che il nostro corpo riconosce istintivamente come “perfetta” – né troppo caldo, né troppo freddo, con quella brezza oceanica che rende ogni momento piacevole.

Forse è arrivato il momento di rivedere le nostre mappe mentali delle vacanze estive e accettare che il “sud fresco” non è più un ossimoro, ma una necessità climatica del nostro tempo. Di certo, però, queste isole hanno già un problema: l’over turismo perché molti prima di me si sono accorti del clima spettacolare ogni mese dell’anno che fa. (METEOGIORNALE.IT)

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Gestione linea editoriale e contenuti. Redattore di articoli meteo e scientifici sin dal 1996 su vari portali, poi su quelli personali, ad iniziare da Meteorologicando.it, poi direttameteo.it etc.

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