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Home A La notizia del giorno

Meteo GIUGNO peggiora: l’ITCZ si sposta a nord

Piero Luciani di Piero Luciani
24 Mag 2025 - 13:00
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Alla Prima Pagina Meteo, Meteo News
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(METEOGIORNALE.IT) La prossima estate 2025 potrebbe rivelarsi più calda e instabile del normale per il bacino del MEDITERRANEO, a causa di una tendenza ormai ben documentata dalla comunità scientifica: l’espansione verso nord della Zona di Convergenza Intertropicale (ITCZ). Un fenomeno complesso, che sta già mostrando i suoi effetti sul clima globale, e che nel contesto mediterraneo potrebbe essere il motore invisibile dietro ondate di calore estreme, siccità e persino piogge anomale nel deserto.

 

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Che cos’è l’ITCZ e perché si sta spostando?

La Zona di Convergenza Intertropicale (ITCZ) è una banda climatica instabile situata nei pressi dell’equatore, dove si incontrano gli alisei dell’emisfero nord e sud. Questo scontro di masse d’aria genera una forte convezione, con nubi torreggianti e piogge intense. L’ITCZ si muove stagionalmente seguendo il massimo solare, ma negli ultimi decenni sta mostrando una tendenza strutturale a salire di latitudine, spinta dal riscaldamento globale.

Questa dinamica è stata descritta in modo chiaro nello studio di Adam et al. (2016) pubblicato su Nature Geoscience, che dimostra come il riscaldamento disomogeneo tra emisferi alteri la posizione dell’ITCZ, con conseguenze marcate sulla distribuzione delle precipitazioni tropicali.

 

 

Piogge nel Sahara e un Mediterraneo che assorbe il calore tropicale

Durante l’estate 2024, il mondo scientifico ha osservato un fatto che fino a pochi anni fa sarebbe parso quasi impossibile: piogge in aree centrali del SAHARA, come nel sud dell’ALGERIA e in zone del NIGER. Un segnale inequivocabile che l’ITCZ ha spinto l’umidità tropicale molto più a nord del consueto. Questo evento non è isolato. Come mostrato nello studio di Byrne et al. (2018), pubblicato sul Journal of Climate, lo spostamento della fascia tropicale delle piogge è in atto da tempo, e va di pari passo con l’alterazione della circolazione atmosferica globale.

Per il MEDITERRANEO, significa una cosa molto precisa: una maggiore esposizione ad aria rovente e anticicloni africani, che in passato restavano confinati più a sud. In altri termini, si stanno tropicalizzando le estati europee, rendendole sempre più simili a quelle nordafricane.

 

Anticicloni con bolle d’aria rovente

L’aria calda e umida trasportata verso nord dall’ITCZ non solo porta più pioggia nei tropici secchi, ma alimenta strutture anticicloniche di alta pressione che stazionano sulle regioni mediterranee. In gergo tecnico si parla di “alti geopotenziali”, che corrispondono a cupole di calore capaci di bloccare le perturbazioni atlantiche per settimane.

Queste dinamiche sono al centro dello studio di D’Agostino et al. (2020), pubblicato su Geophysical Research Letters, che identifica schemi robusti di rafforzamento del ciclo idrologico tropicale e del trasporto di calore verso le latitudini medie. Il risultato? Temperature superiori ai 45°C, come già avvenuto in SARDEGNA, SICILIA e CALABRIA nel LUGLIO 2023, con notti tropicali che minacciano la salute pubblica e destabilizzano interi ecosistemi.

 

 

Il Mediterraneo come nuova zona subtropicale?

Questa dinamica rischia di diventare la nuova normalità climatica del MEDITERRANEO. L’avanzata dell’ITCZ, alimentata da emissioni antropiche e feedback atmosferici, sta riprogrammando le stagioni mediterranee. Avremo:

  • Estati più lunghe e più calde;
  • Maggiori episodi di siccità estrema alternati a piogge torrenziali;
  • Un crescente rischio di incendi boschivi di grandi dimensioni;
  • Pressione su agricoltura, risorse idriche ed energia.

In sintesi, l’estate mediterranea si sta tropicalizzando. E il motore profondo di questo cambiamento potrebbe essere proprio la lenta, silenziosa, ma potente espansione verso nord della fascia equatoriale, l’ITCZ. Uno squilibrio globale che oggi si manifesta con caldo record, ma che domani potrebbe riplasmare interi habitat e società. (METEOGIORNALE.IT)

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