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Giugno: un mese dal meteo che potrebbe preoccupare

Giuseppe Proietti di Giuseppe Proietti
02 Mag 2025 - 11:10
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Ad Premiere, Meteo News
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Con l’inizio del mese di Giugno il meteo potrebbe subire un cambiamento netto. Il Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine (ECMWF) propone degli scenari che delineano un avvio di stagione particolarmente dinamico, dominato da temperature in forte rialzo alternate a episodi temporaleschi intermedi. Una configurazione atmosferica che promette di condizionare in modo marcato la prima parte della Estate che verrà. Ma vediamo cosa dire a riguardo.

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Le ipotesi sul piatto

Già a partire dai primissimi giorni di Giugno, il flusso dell’Anticiclone subtropicale africano sembrerebbe destinato a consolidarsi sulle aree meridionali dell’Europa, sospinto da aree di Alta Pressione che si estenderanno verso nord. Tale scenario porterà con sé ondate di caldo persistenti, con termometri che, in molte zone dell’Italia centro-meridionale, potranno salire ben oltre le medie del periodo, fino a superare i 35°C, con punte che in alcuni casi potrebbero sfiorare i 40°C.

 

Ma il dominio assoluto dell’Anticiclone africano non sarà immune da interferenze, questa è la bella notizia a metà. L’Europa settentrionale, infatti, rimarrà esposta a correnti fresche e instabili di origine atlantica, che tenteranno a più riprese di spingersi verso sud, incontrando il caldo accumulato nei bassi strati e portando importanti rinfrescate. Quando queste masse d’aria differenti entrano in contatto, si creano le condizioni ideali per lo sviluppo di fenomeni convettivi intensi, spesso accompagnati da grandine, forti raffiche di vento e piogge improvvise ma violente.

 

Tra dominio africano e incursioni fresche

La struttura barica che va delineandosi per il mese di Giugno mostra un Anticiclone particolarmente attivo, con il suo baricentro stabilito tra il Maghreb e il Bacino del Mediterraneo centrale. Questa configurazione favorirà una persistente risalita di masse d’aria calda verso l’Italia, soprattutto sulle regioni meridionali e centrali tirreniche, che saranno le più esposte alla fiammata sahariana.

 

Allo stesso tempo, sul Nord Europa rimarrà attivo un flusso perturbato associato a una bassa pressione fredda in quota, che in diverse fasi proverà ad aggirare l’Alta Pressione africana. Questi impulsi instabili potranno infiltrarsi attraverso la Valle del Rodano oppure discendere lungo il versante adriatico, colpendo con particolare intensità le regioni settentrionali italiane, dove il contrasto termico con l’aria calda presente al suolo potrà favorire lo sviluppo di celle temporalesche molto attive, un po’ com’è successo nel 2024, ma in misura oggettivamente minore.

 

Un’Italia spaccata in due: caldo al Sud, instabilità al Nord

Il mese di Giugno 2024 disegnerà quindi un Italia divisa, sia dal punto di vista termico che da quello della stabilità atmosferica. Le regioni settentrionali, pur sperimentando giornate calde e afose, resteranno a volte esposte a infiltrazioni fresche in quota, capaci di innescare temporali improvvisi, localmente anche violenti, con nubifragi e crolli termici qua e là.

 

Le aree maggiormente interessate da questo tipo di fenomeni saranno, con buona probabilità, le pianure lombarde, il Piemonte orientale, l’Emilia occidentale e la fascia prealpina del Veneto, dove la combinazione tra umidità elevata e calore genererà le condizioni ideali per la formazione di cumulonembi di grande sviluppo verticale.

 

Le regioni centro-meridionali, al contrario, saranno dominate per gran parte del mese da condizioni soleggiate, con cieli sereni e temperature tipiche dell’Estate piena, anticipando di fatto quella che sarà l’evoluzione attesa per i mesi di Luglio e Agosto. Anche la Sardegna, esposta direttamente alle correnti africane, sperimenterà lunghi periodi di caldo persistente e venti deboli, con un aumento significativo dell’evaporazione del suolo.

 

I fenomeni estremi di Giugno

Un elemento centrale nella tendenza per il mese di Giugno riguarda il rischio di fenomeni meteo estremi, che negli ultimi anni si sono mostrati sempre più frequenti anche nei mesi di transizione come Maggio. Le forti ondate di calore, come quelle attese, favoriscono l’accumulo di energia nei bassi strati dell’atmosfera, che può liberarsi violentemente in presenza di un qualsiasi fattore scatenante.

 

In tal senso, i temporali che nasceranno nel Nord Italia non saranno dei semplici rovesci estivi: si tratterà spesso di eventi strutturati, capaci di assumere le caratteristiche di supercelle o di sistemi convettivi a mesoscala, con effetti al suolo devastanti. Le grandinate, in particolare, potranno risultare abbondanti e distruttive, con chicchi che potrebbero raggiungere diametri localmente superiori ai 4-5 centimetri, danneggiando cultura agricole, autoveicoli e strutture esposte.

 

Anche il vento sarà un fattore critico. I contrasti tra aria calda e fredda potranno innescare downburst o raffiche lineari discendenti, capaci di colpire in modo molto localizzato ma con grande violenza. Insomma, tanti buoni motivi per essere sempre aggiornati sulle nostre previsioni meteo che emetteremo di settimana in settimana.

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