Che cosa è il DOME
Il DOME rappresenta una forma estrema di anticiclone subtropicale, una vasta area di alta pressione che si stabilizza in quota, intrappolando aria calda in prossimità del suolo. La sigla “DOME” deriva dalla forma cupoliforme che la massa d’aria assume, fungendo da “coperchio” che impedisce la dispersione del calore. Questo fenomeno, che già da fine Maggio 2025 interesserà anche l’Italia, è reso ancora più estremo dall’effetto subsidenza: l’aria in quota tende a scendere, comprimendosi e riscaldandosi ulteriormente.
La formazione di un DOME si verifica in presenza di particolari configurazioni atmosferiche, legate alla persistenza di campi di alta pressione subtropicale che si espandono verso nord. Le aree caratterizzate da scarsa ventilazione e forte radiazione solare sono quelle più vulnerabili. Questo fenomeno risulta particolarmente aggressivo sulle zone continentali meno influenzate dalle brezze marine.
Effetti principali del DOME in Italia
Gli effetti più drammatici del DOME si manifestano attraverso ondate di calore estreme e persistenti. Nord Italia, Francia e i Paesi Alpini sono particolarmente esposti, mentre il Sud Italia tende a essere parzialmente protetto dalla mitigazione marittima offerta dal Mar Mediterraneo.
In particolare:
- Valle Padana: Qui l’assenza di ventilazione naturale esacerba l’accumulo di calore. La combinazione tra il DOME e l’effetto isola di calore urbano porta a temperature massime che possono superare i 40 °C, con notti tropicali in cui le temperature rimangono sopra i 25 °C.
- Aree urbane: Le città, come Milano, Torino e Bologna, soffrono maggiormente a causa della presenza di superfici asfaltate e costruzioni che accumulano e rilasciano calore, rendendo l’ambiente quasi insostenibile.
- Regione Alpina: Uno degli effetti più preoccupanti è l’innalzamento dello zero termico, che può arrivare anche oltre i 4500 metri. Questo fenomeno, combinato all’intensa insolazione estiva, accelera lo scioglimento dei ghiacciai, minacciando l’intero equilibrio idrico e ambientale delle Alpi.
Secondo gli studi di Copernicus Climate Change Service (fonte: Copernicus) e IPCC (fonte: IPCC AR6 Report), l’effetto di subsidenza atmosferica e il conseguente rafforzamento dei DOME si intensificano man mano che si procede verso latitudini più settentrionali, rendendo il fenomeno sempre più grave anche per regioni come il Centro Europa.
Il DOME e il cambiamento climatico
Numerose ricerche internazionali confermano che i DOME diventeranno eventi sempre più frequenti e più intensi a causa del riscaldamento globale. In particolare, lo studio pubblicato su Nature Communications (fonte: Nature Communications) evidenzia che la frequenza di questi super anticicloni è aumentata di circa il 30% negli ultimi 40 anni, e il trend è destinato a crescere.
Il rapporto AR6 dell’IPCC sottolinea che il Mediterraneo è uno degli hotspot globali più vulnerabili ai cambiamenti climatici: si prevede un aumento delle ondate di calore marine e terrestri, unito a un calo delle precipitazioni e a un incremento delle temperature medie annuali.
Una ricerca pubblicata su Geophysical Research Letters (fonte: AGU Publications) ha inoltre rilevato come gli anticicloni a cupola non solo aumentino in intensità, ma stiano tendendo a persistere più a lungo a causa dell’indebolimento della corrente a getto polare, uno degli effetti secondari del riscaldamento globale.
Zone europee maggiormente esposte
Oltre al Nord Italia, risultano altamente vulnerabili:
- Francia centrale e meridionale, specialmente la Valle del Rodano.
- Svizzera, Austria e Germania meridionale, dove le temperature anomale favoriscono lo scioglimento precoce dei ghiacciai alpini.
- Spagna nord-orientale, in particolare la Catalogna e la regione dei Pirenei.
Il rischio di eventi estremi, come incendi boschivi e crisi idriche, cresce sensibilmente in concomitanza con i periodi di stabilità prolungata dei DOME.
