Il mese di Giugno 2025 si profila come l’inizio di un’estate atipica e anticipata, segnata da temperature elevate, fenomeni temporaleschi intensi e una forte dicotomia meteo tra Nord e Sud. L’analisi aggiornata delle previsioni stagionali dei modelli ECMWF e NOAA fornisce nuovi dettagli sulle anomalie termiche, sugli eventi estremi potenziali e sulle variabili atmosferiche globali che influenzeranno il contesto climatico europeo.
Le ultime proiezioni termiche: conferme e nuovi picchi
Il modello europeo SEAS5, emesso da ECMWF ad Aprile 2025, evidenzia per l’Italia centro-meridionale una probabilità superiore al 60% di registrare temperature al di sopra della media 1991-2020, con anomalie previste tra +1 e +2 °C. Zone particolarmente calde, come la Puglia, la Calabria, la Sicilia interna e l’entroterra sardo, potrebbero spingersi verso scarti termici di +2,5 °C, raggiungendo così condizioni da piena estate già nelle prime due settimane del mese.
Il modello statunitense CFSv2, aggiornato al 22 aprile, conferma la presenza di un segnale termico caldo su tutta la Penisola, con un picco d’intensità lungo il versante adriatico, accentuando ulteriormente la differenza meteo tra le due metà del Paese.
Ondate di calore e notti tropicali anticipate
Le prime due settimane di Giugno potrebbero già portare temperature massime di 35 °C ±1 °C nei settori più esposti al promontorio subtropicale africano, in particolare su Sud e Isole.
Nelle valli interne del Centro Italia, come Roma, Firenze, Perugia e Bologna, è previsto l’arrivo anticipato delle prime “notti tropicali”, ovvero quelle con temperature minime pari o superiori a 20 °C, evento che in genere si registra più avanti nella stagione.
Questo fenomeno notturno indica un livello di calore accumulato tale da impedire un raffreddamento sufficiente durante le ore notturne, amplificando il disagio termico soprattutto nelle aree urbane densamente abitate.
Instabilità atmosferica persistente al Nord Italia
Il contesto meteo cambia radicalmente oltre il Po, dove si mantiene una forte influenza delle correnti atlantiche ondulate. Questo flusso instabile favorisce la formazione quotidiana di temporali, spesso intensi, con fenomeni convettivi localizzati nelle ore pomeridiane e serali.
Le aree più colpite saranno le Alpi, le Prealpi e l’alta pianura padana, in particolare su Lombardia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Anche Trieste e il settore nord-orientale rientrano nel cosiddetto corridoio balcanico-alpino, dove i modelli segnalano il possibile passaggio di sistemi temporaleschi serali.
Per riferimento, la media climatica di Giugno a Trieste si attesta intorno ai 26-27 °C. Tuttavia, le ondate di calore in arrivo potrebbero far salire i termometri fino a 32-34 °C, con una probabilità moderatamente alta di superare questo range in almeno una fase del mese.
Niente La Niña: ENSO neutro e segnali interni
L’atteso ritorno di La Niña, suggerito da alcune analisi invernali, è ufficialmente scongiurato. Il breve episodio osservato tra gennaio e marzo 2025 si è concluso, e il Pacifico tropicale è tornato in fase ENSO-neutra, come confermato dal NOAA e da climate.gov. La probabilità che questa fase neutra persista per tutta l’estate supera il 50%.
In assenza di un forcing climatico stabile dal Pacifico, i principali driver meteo dell’estate 2025 in area mediterranea restano le condizioni locali, tra cui:
- Superfici marine già surriscaldate, specie lungo le coste del Sud
- Terreni asciutti, che facilitano un riscaldamento rapido e persistente
- Blocchi anticiclonici subtropicali che tendono a insediarsi sul Mediterraneo centro-occidentale
Previsioni meteo: incertezza e possibili variazioni
Le previsioni stagionali, per quanto raffinate, restano di tipo probabilistico, e non consentono ancora una definizione precisa dei picchi estremi locali. Un elemento determinante per il Nord Italia, ad esempio, è la posizione della jet stream: uno spostamento di soli 200-300 km può determinare il passaggio da un mese instabile a uno stabile, o viceversa.
Gli aggiornamenti attesi tra il 10 e il 15 maggio saranno decisivi per confermare o ridimensionare l’attuale segnale caldo. Sarà da monitorare se l’anticiclone africano riuscirà ad espandersi fino al Nord, stabilizzando l’intero Paese, o se permarrà una divisione meteo netta tra le regioni settentrionali e il resto della Penisola.
Giugno 2025, dunque, si prefigura come uno dei mesi più critici per il meteo italiano, dominato da calore precoce, notti afose e fenomeni violenti localizzati, in un contesto globale privo di ancore climatiche stabili.
