Antico Marte: un ambiente potenzialmente ospitale
Le più recenti ricerche pubblicate su Science e Science Advances aprono nuovi scenari sull’abitabilità di Marte, rivelando che in epoche remote il pianeta rosso potrebbe aver posseduto un’atmosfera densa e ricca di anidride carbonica, nonché un’intensa attività vulcanica. Questi due elementi, insieme, avrebbero potuto generare condizioni favorevoli alla vita, almeno per un certo periodo della sua storia geologica.
Il ruolo dei carbonati nel ciclo del carbonio marziano
Curiosity, il rover della Nasa, ha scoperto elevate concentrazioni di siderite (carbonato di ferro) nei campioni di roccia prelevati all’interno del cratere Gale, in un’area ricca di solfati. Tali campioni, tra cui Tapo caparo, Ubajara e Sequoia, presentavano una composizione mineralogica indicativa di interazioni passate tra atmosfera, acqua e roccia. La presenza di siderite, secondo il team guidato da Benjamin Tutolo della University of Calgary, suggerisce che Marte fosse sede di un ciclo attivo del carbonio, alimentato dalla CO₂ atmosferica.
L’ipotesi è che l’antica atmosfera marziana, carica di CO₂, permettesse la presenza di acqua liquida in superficie. Con il tempo, la CO₂ sarebbe stata sequestrata nelle rocce tramite reazioni chimiche, formando carbonati. La diagenesi successiva avrebbe poi rilasciato parte di questa CO₂, mantenendo un ciclo dinamico in grado di regolare la temperatura del pianeta.
Vulcani e rocce ignee nel cratere Jezero
Parallelamente, un altro studio coordinato dalla Texas A&M University ha analizzato campioni prelevati dal rover Perseverance nel cratere Jezero, rivelando la presenza di due distinti tipi di rocce vulcaniche: trachibasalto e trachiandesite. Le simulazioni condotte dai ricercatori indicano che queste rocce derivano da processi di cristallizzazione frazionata e assimilazione crostale, fenomeni noti anche sulla Terra in sistemi vulcanici attivi.
Secondo il geologo Michael Tice, queste evidenze dimostrano che la regione di Jezero avrebbe vissuto un’intensa attività vulcanica prolungata, potenzialmente in grado di sostenere la vita grazie alla continua produzione di elementi chimici utilizzabili da organismi viventi.
Prove crescenti di un Marte abitabile
Le prove geochimiche e mineralogiche raccolte suggeriscono un Marte anticamente caldo, umido e geologicamente attivo, molto diverso dall’attuale mondo arido e freddo. L’accumulo di carbonati, la varietà di rocce ignee e la simulazione dei processi vulcanici rafforzano i modelli che descrivono una lunga fase abitabile del pianeta.
Queste scoperte alimentano la speranza di trovare tracce di vita passata su Marte, specialmente quando i campioni raccolti saranno riportati sulla Terra per analisi dettagliate. Secondo gli studiosi, tali indagini permetteranno di ricostruire in modo più preciso la storia ambientale di Marte e di rispondere definitivamente alla domanda sulla sua abitabilità passata.
