Un sisma di magnitudo 6,2 scuote il Mar di Marmara
Mercoledì 23 Aprile 2025, una scossa di terremoto di magnitudo 6,2 ha interessato il Mar di Marmara, al largo della metropoli di Istanbul, generando preoccupazione tra la popolazione. Secondo i dati registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il sisma si è verificato a una profondità di 10 chilometri, una condizione che tende ad amplificare gli effetti in superficie. Il terremoto è stato avvertito distintamente in tutta l’area urbana e lungo la costa, sebbene al momento non si segnalino danni significativi o feriti.
Le cause geologiche: una zona di frattura in continua tensione
L’area di Istanbul si colloca lungo una delle strutture geologiche più attive al mondo: la faglia anatolica settentrionale. Questa faglia è una trasformante, simile a quella di San Andreas in California, e rappresenta il confine tra due grandi placche tettoniche: la placca anatolica a sud e la placca eurasiatica a nord. La prima tende a muoversi verso ovest, premuta dalla spinta della placca arabica, che avanza lentamente verso nord.
Nel settore del Mar di Marmara, la faglia cambia leggermente comportamento, trasformandosi in un sistema complesso di segmenti che attraversano il fondale marino proprio davanti a Istanbul. Questo sistema è noto per la sua elevata pericolosità, poiché si trova in prossimità di una metropoli da oltre 16 milioni di abitanti.
Rischio sismico estremo: scenari possibili
I geologi e i sismologi temono da anni un “big one” turco, ovvero un terremoto potenzialmente devastante con epicentro molto vicino a Istanbul. Modelli predittivi e studi storici suggeriscono che la sezione della faglia immediatamente a sud della città sia carica di energia sismica e potrebbe rilasciare un terremoto con magnitudo superiore a 7,0. Un evento del genere causerebbe danni strutturali ingenti, specialmente nei quartieri costruiti su terreni alluvionali e mal consolidati.
La scarsa qualità edilizia di molti edifici costruiti prima degli aggiornamenti normativi del 2000 accresce la vulnerabilità. Inoltre, la densità abitativa, la rete viaria congestionata e la vicinanza al mare aumentano il rischio di tsunami locali e di crisi logistiche nel soccorso post-sisma.
Una storia sismica millenaria
La regione del Mar di Marmara ha una lunga storia di terremoti distruttivi. Nel 1509, un sisma devastante soprannominato “il piccolo giudizio universale” colpì Istanbul, provocando migliaia di vittime e il crollo di numerosi edifici, incluse moschee storiche. Un altro importante terremoto avvenne nel 1766, anch’esso con gravi conseguenze.
Più recentemente, il 17 agosto 1999, un terremoto di magnitudo 7,6 colpì la città di Izmit, a circa 90 km a est di Istanbul, causando oltre 17.000 morti e lasciando mezzo milione di persone senza casa. Questo evento è stato un campanello d’allarme per la comunità scientifica internazionale e ha dato impulso a programmi di monitoraggio e prevenzione, purtroppo implementati solo in parte.
Il futuro geologico di Istanbul
Gli esperti concordano che un nuovo grande terremoto nella regione del Mar di Marmara non è una possibilità remota, bensì una certezza geologica a medio termine. La domanda, oggi, non è se accadrà, ma quando. Le autorità turche hanno avviato progetti di ristrutturazione urbana, come il piano di “trasformazione urbana sismica”, ma la portata delle azioni è ancora insufficiente a garantire la resilienza della città.
Istanbul, crocevia di culture, economie e storie millenarie, si trova in bilico tra progresso e minaccia naturale. La sua posizione geografica strategica, sulle sponde del Bosphoro, la espone a un rischio geologico intrinseco che solo la scienza, l’ingegneria antisismica e una pianificazione urbana consapevole possono affrontare con efficacia.
