Nonostante le sfide poste dai cambiamenti climatici degli ultimi decenni, che hanno reso gli inverni europei meno rigidi, non escludiamo completamente questa eventualità.
Mentre è prevista una leggera nevicata a bassa quota in Piemonte e sull’Appennino ligure tra il 7 e l’8 febbraio, gli appassionati di neve attendono con trepidazione un evento più sostanziale.
Ciò che si auspica è un’importante irruzione di aria fredda, possibilmente derivante da una divisione del vortice polare, che potrebbe portare masse d’aria gelida direttamente dall’Artico al Mediterraneo.
Nonostante un certo scetticismo, permangono speranze per un ritorno del freddo intenso. Le previsioni indicano la possibilità di un afflusso di aria fredda da est, che potrebbe interagire con le perturbazioni provenienti dal basso Atlantico intorno alla metà del mese.
Sebbene non sia ancora visibile un evento gelido di grande portata, ci sono elementi che suggeriscono una potenziale ripresa delle condizioni invernali.
Analizzando le proiezioni delle precipitazioni nevose fino al 20 febbraio, emerge un quadro interessante per l’Europa. Mentre la Scandinavia e l’Europa orientale, incluse Grecia e Turchia, si preparano a ricevere abbondanti nevicate, l’Europa occidentale e l’Italia sembrano destinate a ricevere meno neve.
Tuttavia, il Nord Italia, in particolare il settore occidentale e l’alta Toscana, potrebbe beneficiare di alcuni centimetri di neve a causa dell’interazione tra diverse masse d’aria.
È importante notare come il clima invernale europeo sia cambiato significativamente negli ultimi dieci anni. Gli inverni senza nevicate estese in pianura stanno diventando sempre più comuni, riflettendo una tendenza più ampia di cambiamento climatico. Questo fenomeno ha reso più rari gli eventi nevosi di grande portata, specialmente nelle aree di pianura.
Nonostante queste tendenze, si continuano a monitorare attentamente i modelli fisico-matematici alla ricerca di segnali che possano indicare l’arrivo di condizioni favorevoli per nevicate significative. La complessità dei sistemi meteorologici e la variabilità intrinseca del clima invernale rendono ancora possibili sorprese dell’ultimo minuto.
In conclusione, mentre la possibilità di una nevicata importante in pianura prima della fine di febbraio rimane incerta, non è del tutto esclusa. Nel frattempo continuiamo a seguire con interesse l’evoluzione meteorologica, sperando in un finale invernale degno di nota.
Indipendentemente dall’esito, questo inverno serve come ulteriore testimonianza dei cambiamenti in corso nel clima europeo e della necessità di adattarsi a nuovi pattern meteo.
