Innanzitutto, vediamo le condizioni meteo previste per i prossimi giorni. La giornata di venerdì 27 dovrebbe registrare un deciso miglioramento delle condizioni atmosferiche in tutta Italia. Tuttavia, nel Nord Italia, in particolare nella Valpadana, si formeranno foschie dense e, tendenzialmente, anche nebbie causate dall’inversione termica.
Il clima diventerà rigido, poiché è giunta aria fredda, come evidenziato dalle basse temperature misurate in questi giorni nelle ore notturne. Qui si sta concretizzando ciò che viene definito “cuscinetto d’aria fredda”.
Nel resto d’Italia, l’arrivo dell’alta pressione garantirà bel tempo almeno fino al Capodanno, con temperature in aumento. Un flusso di aria molto mite proveniente da sud-ovest, ossia dal Nordafrica, favorirà questa crescita consistente delle temperature, sostenuta anche dalla formazione di un anticiclone europeo a cuore caldo.
Insomma, l’inverno sembra prendersi una sorta di pausa in molte regioni, con valori termici decisamente sopra la media stagionale. Un altro aspetto da considerare è il caldo anomalo in montagna, sia sulle Alpi che sugli Appennini, dove in questi ultimi, recentemente si sono verificate nevicate molto abbondanti. L’aumento sensibile delle temperature produrrà una rapida condizione di disgelo, anche se nelle vallate si verificheranno ancora gelate.
Abbiamo parlato della possibile formazione di un ciclone. Al momento si tratta di una previsione che va oltre i cinque giorni di validità. Le prime avvisaglie si potrebbero manifestare il giorno di Capodanno, ovvero il 1° gennaio 2025, con precipitazioni in arrivo dalla Sardegna verso la Sicilia, annunciando un cambiamento. Successivamente, si prevede un aumento diffuso della nuvolosità su gran parte d’Italia.
Il 2 gennaio potremmo osservare le prime nevicate sul settore nord-occidentale a quote molto basse; non sono escluse fioccate anche in Valpadana.
Il 3 gennaio la perturbazione si intensificherà, con la formazione di un minimo di bassa pressione sulle regioni settentrionali. Al momento si tratta solo di stime, ma questa configurazione atmosferica risulta ideale per avere precipitazioni sotto forma di neve a quote molto basse, probabilmente anche nel settore occidentale della Pianura Padana.
Sabato 4 gennaio, la perturbazione accompagnata dalla bassa pressione si sposterà sull’Adriatico, favorendo l’afflusso di aria fredda verso le regioni settentrionali. Questo abbasserà ulteriormente la quota neve. Le precipitazioni tenderanno però a diminuire, sia in intensità che in diffusione, ma saranno ancora sparse.
Nel Nord Italia, in particolare sul settore centro orientale, potrebbero verificarsi modeste fioccate o nevicate persino in pianura. In tutta Italia si prevedono venti molto forti, causati dalla notevole variazione di pressione atmosferica, poiché il minimo di bassa pressione si sposterà verso il basso Adriatico, mentre un cuneo di alta pressione particolarmente intenso si estenderà verso il settore nord-occidentale italiano. Questa situazione sarà caratterizzata da isobare molto strette, che annunciano venti forti.
Guardando oltre, verso l’Epifania, si prevede una nuova forte alta pressione sull’Italia settentrionale, mentre una bassa pressione potrebbe insinuarsi a partire dal Mar d’Alboran, ossia il bacino tra il Marocco, l’Algeria e la Spagna. In Spagna, questa bassa pressione potrebbe generare un fenomeno atmosferico noto come DANA, mentre sulle regioni tirreniche, Sardegna e Sicilia, si prevede una sciroccata.
Il Nord Italia rimarrà sotto il cuscinetto di aria fredda, ma si preannuncia un nuovo cambiamento con un impulso di aria fredda in arrivo probabilmente dopo il 10 gennaio. Tuttavia, si tratta di una tendenza a lungo termine che necessita di conferme.
