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Meteo e clima d’Italia: i cambiamenti sotto la lente di Köppen. Il Nord Ovest

Luca Martini di Luca Martini
07 Mar 2023 - 11:30
in Wiki Meteo
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Nel precedente articolo dedicato alla zona alpina, abbiamo verificato come tramite il cambiamento di categoria avvenuto negli ultimi decenni, all’interno del sistema di classificazione dei climi secondo Köppen, emergano i cambiamenti climatici in corso.

Finora, abbiamo sempre incontrato casi in cui è la discriminante è data dalla temperatura, invernale o estiva, il cui aumento medio nel corso degli ultimi decenni ha determinato la transizione da una categoria di clima a un’altra.

Proseguendo l’excursus verso sud, verificheremo se entrerà in gioco anche il regime delle precipitazioni come indicatore dei cambiamenti climatici.

Dopo le località alpine passiamo all’analisi del clima delle località del Nord Ovest.

Torino: clima Cfa, temperato con estate umida e temperatura del mese più caldo oltre +22°C

Nel trentennio 1961-90 la temperatura del mese più caldo, luglio, a Torino Caselle era di +21,95°C; nel trentennio successivo è passata a +22,4°C, portando Torino pienamente nel gruppo di località con clima di tipo Cfa. Considerando che nei decenni del nuovo millennio il clima estivo si è ulteriormente scaldato, possiamo considerare definitiva la transizione dal gruppo Cfb a quello Cfa.

 

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Torino Bric della Croce: clima Cfb, temperato con estate umida e temperatura del mese più caldo inferiore a +22°C

La stazione meteorologica del Bric della Croce, a 710 metri d’altitudine nella collina torinese, mantiene ancora le caratteristiche climatiche proprie del gruppo Cfb, quindi con temperatura del mese più caldo inferiore a +22°C. Ma tale valore si è alzato dai +20,2°C del trentennio 1951-80 ai +20,8°C del trentennio 1970-2000, per approdare a +21,3°C nel trentennio 1991-2020 e a +21,7°C considerando solo il ventennio 2001-20. E addirittura, se considerassimo solo l’ultimo ventennio 2003-22 si arriverebbe a una temperatura media del mese di luglio di +21,9°C.

Questi dati dimostrano come la transizione al tipo di clima Cfa sia tutt’altro che un’utopia per le aree collinari della Val Padana occidentale e probabilmente si è già realizzata in molte aree al di sotto dei 500 metri d’altitudine.

 

Milano: clima Cfa

Già prima del recente riscaldamento climatico, Milano rientrava pienamente nel tipo di clima Cfa. Durante il trentennio 1951-80, la temperatura media del mese più caldo era di +22,9°C, ampiamente sufficiente per rientrare nel clima temperato umido con estate calda. Pertanto, sebbene Milano abbia subito dei cambiamenti climatici significativi negli ultimi decenni, essi non si rilevano attraverso la classificazione dei climi secondo Köppen.

Quanto visto per Milano vale anche per Bergamo, Brescia e Piacenza e, in genere, per la pianura lombarda ed emiliana occidentale.

 

Milano Malpensa: clima Cfa (era Cfb)

Discorso diverso per Malpensa, e quindi più in generale l’area a nord di Milano. Infatti, nel trentennio 1951-80 la temperatura media del mese più caldo era inferiore a +22°C e pertanto collocava questa zona nel tipo climatico Cfb; già nel trentennio 1961-90 si era avviata la transizione verso il tipo Cfa, con la temperatura media di luglio passata esattamente a +22°C; transizione completata nel trentennio successivo (1971-2000) quando la temperatura media di luglio è salita a +22,2°C. Malpensa ha avuto, quindi, lo stesso comportamento di Torino.

Lo stesso processo di transizione dal clima di tipo Cfb a quello Cfa l’hanno subìto Novara e Lugano. Quest’ultima è sì in Svizzera, ma è vicinissima al confine italiano, ben rappresenta il clima della zona dei laghi ed è passata dal tipo di clima Cfb al Cfa soltanto nell’ultimo trentennio 1991-2020.

 

Genova: clima Csa, temperato con estate calda e secca (mediterraneo)

Con Genova abbiamo una novità. Il tipo di clima Csa è quello che nella vulgata comune viene definito “mediterraneo”. Questo clima è caratterizzato, al contrario del Cfa, da un pronunciato minimo di precipitazione estivo e da un massimo invernale. Per Köppen il limite è avere il mese più secco dell’estate con meno di 30 mm di pioggia e il mese più piovoso dell’inverno con almeno il triplo della pioggia del mese più secco.

Genova rientra per poco in questi parametri e soltanto lungo la sua fascia costiera (24 mm di pioggia media a luglio, 106 mm a gennaio). Già alcuni quartieri più interni e collinari non soddisfano questi criteri. Possiamo, pertanto, considerare il clima della zona di Genova di transizione tra Cfa e Csa; ma i cambiamenti climatici in corso, rinforzando la siccità estiva, pare lo stiano facendo rientrare progressivamente più comodamente nel tipo Csa che potrebbe presto inglobare anche le aree collinari a ridosso della costa.

Questo è il primo caso che troviamo in cui la discriminante tra un tipo di clima e un altro non è la temperatura ma il regime delle precipitazioni e, nello specifico, il passaggio da un clima umido tutto l’anno (oceanico) a uno secco in estate (mediterraneo).

La prossima tappa sarà al Nord Est.

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Tags: cambiamenti climaticiclima Italiaclimi di KöppenKöppen
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