I cambiamenti del clima che si stanno abbattendo nel nostro Pianeta sono particolarmente acuti nell’Europa mediterranea e l’Italia intera. E d’estate sono causa di acute e persistenti ondate di calore, tra cui quella che stiamo iniziando a vivere nel nostro Paese, e che ha già portato la temperatura nel sud della Spagna a 43°C nella giornata di domenica. Ma è solo l’inizio dell’evento meteo. La Francia è in allerta onda di calore.
In Italia saremo interessati marginalmente dall’acutissima ondata di calore che crescerà nel corso di questa settimana, la cui entità sarà tutta da diagnosticare.
Un problema non di poco conto sono le notti tropicali in Italia, raddoppiate in due decenni.
Nelle notti tropicali la temperatura rimane sopra i 20°C. Durante queste notti è più difficile per il corpo umano raffreddarsi, soprattutto per le persone anziane o malate. Ma non solo, non tutti siamo uguali, e anche delle persone sane c’è chi patisce meno, chi più una tale situazione meteo.
Un aumento delle notti tropicali può portare a un aumento della mortalità, ciò è stato ampiamente dimostrato. Ma anche della concentrazione diurna, nel lavoro, nello svolgimento di attività delicate.
Un aumento delle notti tropicali influenza direttamente il benessere umano con un impatto sul settore sanitario. Il settore energetico risente di una maggiore domanda di energia elettrica durante l’estate a causa del maggiore utilizzo dell’aria condizionata. E di questi tempi, dovremo utilizzare meno energia elettrica.
Con il clima che abbiamo ai giorni nostri, le regioni dell’Europa meridionale sono maggiormente colpite dalle notti tropicali.
Nelle condizioni attuali, sempre più notti tropicali all’anno si verificano principalmente nell’Europa meridionale. Nell’Europa centrale, settentrionale e orientale le notti tropicali erano eventi molto rari, ma tendono a presentarsi molto più frequentemente rispetto al passato in Francia e nell’Europa centrale.
Sotto un riscaldamento globale di +2°C il numero possibile di notti tropicali aumenta. Le proiezioni matematiche mostrano che più di 30 notti tropicali all’anno possono verificarsi in vaste aree dell’Europa meridionale. Con il clima odierno, ciò accade solo in poche aree ristrette.
Anche nell’Europa centrale e orientale si prevede che si verificheranno un paio di notti tropicali all’anno. Le aree colpite dal clima odierno nell’Europa meridionale mostrano il maggiore aumento delle notti tropicali. Per un’analisi più completa dell’impatto delle notti tropicali sulla salute, devono essere presi in considerazione altri fattori come l’umidità.
Ma non solo, buona parte dei cittadini europei vive in aree urbane o densamente abitate. In Italia un’area estremamente vulnerabile è la Pianura Padana, dove anche nelle zone di campagna sono divenute sempre più comuni notti con temperatura minima sopra i 20°C d’estate.
La situazione peggiora a dismisura nelle metropoli e nei grossi centri urbani, dove si sviluppano le isole di calore. L’isola di calore trattiene ed emana calura nelle ore notturne, rallentando il raffreddamento dopo il tramonto del sole. In Val Padana, l’assenza quasi costante di ventilazione che si accentua nelle città genera delle aree surriscaldate, dove i 20°C di temperatura minima notturna sono divenuti comunissimi, con un incremento costante e notevole rispetto al passato.
Ciò avvia un incremento dell’uso dei climatizzatori. Il caldo ostacola per molte ore, che poi diventano giorni, la vita all’aperto. In città come Milano e Torino durante le ondate di calore si rischiano blackout elettrici, e i fornitori di energia stanno provvedendo ad aumentare l’offerta energetica.
Però, vivere molte giornate con l’aria condizionata è innaturale, e ogni estate si attende con trepidazione un refolo di brezza di qualche temporale per stemperare il caldo degli edifici, e vivere aria relativamente fresca proveniente dall’esterno. Ma i cambiamenti climatici modificano anche il ciclo dei temporali estivi. Il clima italiano d’estate si sta tropicalizzando sempre più, ed in cima a questa classifica c’è la Pianura Padana.
Nel frattempo, la calura diventa fastidiosa anche nelle coste, dove con l’avanzare dell’estate cresce il tasso di umidità, che con l’alta temperatura determina condizioni di afa opprimente.
C’è da augurarsi che il meteo del futuro cambi, perché o ci dovremo adeguare, o taluni cambieranno dimora spostandosi in aree dal clima più vivibile d’estate.