
In Italia c’è un’area che varie volte ha registrato i maggiori terremoti d’Europa. E’ provincia di Ragusa, in quello spazio di territorio che varie volte, ha avuto scosse sismiche di avvertimento che dovrebbero rammentare che il sottosuolo è instabile, che prima o poi replicherà con una furia devastante tellurica.
Le magnitudo dei terremoti che leggerete, sono per l’Italia e altri Paesi nel Mondo, valori che devastano città e paesi, possono causare vittime, ma a quanto pare, in taluni Stati nel Mondo, la prevenzione antisismica è diffusa e avanzata, e i danni sono irrisori con scosse al pari violente.
Tra questi menzioniamo il Messico, la Nuova Zelanda ed il Giappone.
In teoria ci dovrebbe essere anche la California tra questi, dove il terremoto di magnitudo 7.5 che colpì il sud nel 1812 fu un disastro assoluto. Il terremoto di Messina e Reggio Calabria, seguito da un devastante terremoto del 28 dicembre 1908, ebbe una potenza stimata in 7.1/7.2 come magnitudo.
Entrambi ebbero una forza inferiore a quello che in varie epoche fu misurato nel ragusano, però, dove sembrerebbe esserci una potenzialità di terremoti ancor maggiori.
Nella zona è stata identificata quella che si chiama la faglia ibleo maltese, che secondo studi e pubblicazioni INGV ha generato terremoti devastanti. Si parla di scosse stimate sino a 7.7 come Magnitudo. Secondo accurati tali studi, in questa faglia, terremoti devastanti avrebbero tempi di ritorno medi di circa 866 anni, mentre scosse non trascurabili di appena sopra i 5 di Magnitudo anche meno di 300 anni.
Per altro, alcuni terremoti in epoche storiche causarono anche tsunami (maremoti).
L’area è stata indicata con un potenziale di sismicità di quasi una Magnitudo 8, una sorta big one italiano, considerando che i più forti terremoti mai registrati sulla Terra avevano una Magnitudo 9, e appena oltre.
Ma sul significato dei numeri servirebbe un articolo a parte, in quanto una magnitudo 8 e notevolmente maggiore rispetto ad uno 7. Si tratta di grandezze che, come potenza, crescono in modo esponenziale.
Tra le regioni d’Italia con forti terremoti, appare in testa alla classifica la Sicilia.
Sono numerosi i terremoti storici avuti in Sicilia. Terra che si trova in mezzo a due Continenti.
Citiamo il terremoto del 1693, e prima ancora un altro avvenuto nel 1169, che sono considerati ad oggi tra i più violenti e distruttivi avvenuti in Italia in epoca storica (come sapete, della preistoria non abbiamo notizie scritte).
Le due scosse del 9 e 11 gennaio 1693 furono talmente violente da devastare l’intera Sicilia sudorientale, radendo al suolo molti centri abitati. A posteriori si è valutato che la magnitudo massima raggiunse i 7,7. Un valore che è davvero fortissimo, che però con edifici antisismici, produrrebbe danni limitati, e forse nessuna vittima, mentre oggigiorno, come siamo organizzati in Italia con le nostre abitazioni, sarebbe un disastro tale su cui è opportuno soffermarsi per fare prevenzione.
Insomma, l’area siciliana è da salvaguardare per la vita delle persone che vi abitano, ma anche per l’ingente ed inestimabile patrimonio artistico presente nel territorio, che ne fanno uno dei più importanti d’Italia.
Ma i terremoti non colpiscono solo la Sicilia, giammai. Infatti, tutta l’area appenninica italiana ed il Friuli, e recentemente l’Emilia, sono aree a rischio terremoti. E alcune aree anche tsunami.
Con questo articolo non è nostra intenzione fare allarmismo, ma ricordare periodicamente.
Il sito web della Protezione Civile, che però come Istituzione ed Ente non può emanare leggi per obbligare l’uso di materiali antisismici, c’è scritto “il Dipartimento della Protezione civile svolge attività per valutare, prevenire e mitigare il rischio sismico in Italia, anche avvalendosi dei Centri di Competenza e delle strutture operative”.
Una frase che sottolinea come dire, noi ce la mettiamo tutta per mitigare il rischio sismico, ma se non ci sono leggi che obbligano a difenderci dal disastro, noi potremmo solo darvi aiuto, ma senza prevenzione si sa che i disastri succedono.
