(METEOGIORNALE.IT) Freddo e neve sono stati assoluti protagonisti negli ultimi giorni, per l’intrusione d’aria gelida dalla Russia che ha causato la fase più rigida dell’ultimo semestre freddo, a primavera ormai pienamente avviata. Tutto il freddo mancato in inverno è arrivato a fine marzo.
La penetrazione di quest’aria fredda sul cuore del Mediterraneo ha provocato un autentico sconquasso meteo, con l’esplosione di vigorosi contrasti termici alla base della genesi di una depressione con perno ora sulle regioni meridionali.
Tutta Italia risente ora di quest’area ciclonica e del maltempo associato. Agli onori della cronaca sono balzate le grandi piogge e i nubifragi che hanno colpito la Sicilia, in particolare il settore orientale con picchi di oltre 300 millimetri caduti tra ieri e la scorsa notte sul catanese, nell’area etnea.
Si è trattato di piogge temporalesche, dovute alla rimonta d’aria molto più mite e umida in seno al vortice, che hanno causato anche esondazioni e allagamenti, con un fulmine che si è abbattuto su una chiesa di Mascalucia, nel catanese, colpendo il campanile e generando persino un incendio.
Le precipitazioni abbondanti si sono poi accanite verso il Sud Peninsulare, con particolare coinvolgimento dei settori ionici. Come detto, anche il resto d’Italia ha risentito del maltempo, in un contesto ancora di clima freddo sulle regioni centro-settentrionali.
Al mattino a neve è caduta ancora a quote molto basse fino attorno ai 200-300 metri tra Toscana, Marche e Abruzzo, mentre sulla costa hanno imperversato piogge battenti. Nelle ultime ore la quota neve è nettamente cresciuta, per l’afflusso di aria più mite convogliata dal vortice ciclonico sul Sud Italia.

Come nelle attese, le precipitazioni si sono maggiormente estese su parte del Nord Italia, dove la neve è caduta a bassa quota e tratti in pianura sull’Emilia tra Modena e Bologna, con qualche deposito al suolo e accumuli di neve ben più abbondanti verso la fascia pedemontana, a partire dalla bassa collina.
La neve è caduta molto abbondante, ancora nelle ultime ore, sull’Appennino Romagnolo fino a bassa quota, con accumuli consistenti superiori ai 20-30 cm a partire dai 500/600 metri di quota. Qualche fiocco di neve ha raggiunto la pianura torinese, mentre più significativa è stata la neve nel cuneese.
Ora l’evoluzione meteo vedrà ancora il vortice insistere sull’Italia, con ancora maltempo. La novità sarà però legata all’ulteriore addolcimento termico, con il flusso più mite mediterraneo che spodesterà definitivamente l’aria fredda d’origine russa. (METEOGIORNALE.IT)
