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Meteo: le manovre del grande GELO sull’Italia

Davide Santini di Davide Santini
03 Nov 2025 - 14:15
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Ad Premiere, Meteo News
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(METEOGIORNALE.IT) In questo articolo andiamo ad analizzare come può arrivare un’ondata di gelo sull’Italia. Fermo restando che ci vogliono una serie di eventi meteo ben precisi. Prima di parlarne, vediamo insieme due variabili estremamente importanti che possano facilitare maggiormente l’arrivo dell’aria gelida.

 

Il ruolo della NAO

Senza entrare in termini tecnici complicati, durante le stagioni in cui l’indice NAO (North Atlantic Oscillation) assume valori negativi aumenta sensibilmente la possibilità che masse d’aria fredde si dirigano verso l’Europa centro-meridionale.

 

In simili configurazioni, l’aria gelida scende dall’Europa centrale verso il Mediterraneo, favorendo un incremento degli episodi invernali. Questo è valido soprattutto se la discesa delle masse d’aria fredda riesce a penetrare sul bacino del Mediterraneo. E quindi statisticamente è più probabile avere neve.

 

L’altro indice

Un’altra variabile importante è l’AO (Arctic Oscillation). La famosa oscillazione artica. Quando risulta debole, il Vortice Polare tende a essere meno compatto è più instabile. Ciò consente un maggiore scambio di masse d’aria tra le alte e le medie latitudini. Questo meccanismo agevola il movimento di correnti fredde verso sud. Come sempre parliamo di statistica. È più probabile che arrivino masse d’aria fredda. Ma non è certo.

 

Una considerazione importante

Quando trattiamo di tendenze meteo stagionali, tutti i grafici che illustrano anomalie o tendenze non indicano il tempo specifico in una determinata località o in uno specifico giorno. Ma indicano la probabilità che la circolazione atmosferica favorisca configurazioni favorevoli a ondate di freddo o a discese di aria artica.

 

In pratica, le mappe statistiche climatologiche mostrano come potrebbe evolversi la dinamica generale. Fermo restando che non abbiamo un inverno gelido come quello russo, i periodi miti e stabili possono alternarsi a fasi più dinamiche, in cui il freddo riesce a imporsi in modo deciso

 

Soprattutto se il nocciolo gelido artico o continentale riesce ad arrivare sulle nostre regioni. Poi è logico che non è detto che nevichi per forza a casa nostra. Potrebbe nevicare a 500 metri oppure nella regione a fianco. Stiamo parlando di un’analisi qualitativa.

 

Le traiettorie per l’arrivo del gelo

Irruzione gelida nord-orientale. L’aria gelida proveniente dall’Europa orientale (estremamente fredda proprio perché non è mitigata dal mare) punta inizialmente verso il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, per poi diffondersi lungo l’Adriatico sotto forma di venti di bora.

 

Le temperature possono scendere sotto lo zero in Pianura Padana orientale durante la notte, con possibili nevicate a bassa quota tra Marche, Umbria orientale e Abruzzo. In questa condizione la valle Padana riesce ad avere un eccellente cuscino freddo. Non nevica con questo pattern meteo. Ma se poi arriva uno sovrascorrimento umido, allora la Dama Bianca riesce a imbiancare buona parte della Valpadana.

 

Aria artico-marittima. In questo caso una saccatura proveniente dall’Atlantico ruota attorno al Tirreno, portando precipitazioni diffuse al Centro-Nord. Le nevicate interessano l’Appennino settentrionale e, in presenza di aria fredda nei bassi strati, anche le Prealpi.

 

Essendo una massa d’aria non così fredda è probabile che riesca a nevicare a bassa quota solamente nel cuore dell’inverno. Oltretutto, questa tipo di pattern meteo fa a nevicare molto bene sui rilievi ma meno in pianura, poiché spesso alla quota pianeggiante o costiera non riesce a esserci abbastanza freddo.

 

Le considerazioni finali

Tutte le altre possibilità comportano comunque l’arrivo di neve ma non a quote basse. Ad esempio, un isolamento di Un ciclone sullo Ionio può portare nevicate sull’Etna o sull’Aspromonte. Ma rarissimamente può imbiancare città come Messina o Reggio Calabria. Per lo stesso motivo, anche una saccatura di aria oceanica non riuscirà mai a imbiancare città come Cagliari. La neve si limiterà a toccare le quote più alte del Gennargentu.

 

Credit

L’articolo è stato redatto analizzando i dati dei modelli meteo ECMWF e Global Forecast System del NOAA, ICON, AROME, ARPEGE. (METEOGIORNALE.IT)

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Davide Santini

Davide Santini

Davide Santini, laureato magistrale in Fisica. Ha effettuato una tesi triennale con il professor Vincenzo Levizzani sui temporali, sulla loro suddivisione e sui fenomeni più violenti. Ha poi approfondito la tesi magistrale, con il professor Maugeri e il professor Miglietta, analizzando la correlazione tra aumento termico della temperatura estiva e probabilità di promontori di alta pressione di matrice subtropicale. Ha collaborato e collabora tuttora con Nimbus, la rivista di meteorologia italiana. Collabora dal 2018 per diverse testate meteorologiche italiane (5 in totale) e in particolare ha una esperienza quinquennale con il sito web Meteo Giornale. Tratta numerose tematiche, tra le quali previsioni a breve, medio e lungo termine; climatologia; cambiamenti climatici; etica ambientale. È esperto di analisi modellistica, di tendenze a lungo termine e analisi di radiosondaggi e profili termici verticali dell'atmosfera. È inoltre insegnante rinomato, dove prepara gli studenti delle superiori e dell'università, idoneo a trattare concorsi pubblici e privati, con professionalità e impegno.

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