(METEOGIORNALE.IT) Nell’indagine sul più lungo periodo, in riferimento alla seconda parte di settembre, ci sono un po’ di novità rispetto alle analisi precedenti.
Nella sostanza, sulla base dei dati dei giorni scorsi, si era ipotizzato, dopo qualche fase un po’ più ibrida a cavallo tra metà mese e l’inizio della terza decade, un possibile andamento progressivamente più instabile nel corso della terza decade, per via dell’incidenza di onde atlantiche nuovamente più sostanziose. Dagli ultimi riscontri, invece, l’instabilità sembrerebbe non particolramente significativa anche in terza decade.
Ma andiamo per ordine. Gli ultimissimi dati, dopo la fase più instabile ancora di matrice atlantica a più stretto giro, weekend prossimo, danno ancora una evoluzione mediamente ibrida per la prossima settimana, quella che andrebbe da metà mese e verso gli inizi della terza decade.
Il tempo sul Mediterraneo centrale e sull’Italia, sarebbe caratterizzato da condizione medie più anticicloniche che depressionarie, magari con anticiclone che porrebbe i suoi massimi più decentrati a Ovest, quindi non proprio convinto sul territorio italiano, tuttavia abbastanza presente da costituire un deterrente per azioni instabili oceaniche particolarmente significative.
Andrebbero messe nel conto, tuttavia, influenze umide penetranti lungo il bordo orientale dell’alta pressione e provenienti dal Nord Atlantico, le quali potrebbero, a fasi alterne e su una parte circoscritta del territorio, arrecare un po’ di rovesci o temporali soprattutto diurni.
Le aree più esposte sarebbero quelle alpine, prealpine e centro orientali del Nord, solo occasionalmente le medie ed alte pianura settentrionali, ma esposti anche i settori dell’alto Tirreno, soprattutto Liguria centro orientale e alta Toscana; fenomeni sparsi, a giorni alterni, potrebbero interessare anche i settori del Medio Adriatico e quelli relativi appenninici.
Tempo migliore sul resto dell’Italia, in particolare al Sud e sul medio Tirreno, qui salvo qualche fastidio occasionale sui rilievi del medio basso Tirreno.
Questo tipo di circolazione, atteso per la settimana che andrebbe da metà mese verso l’inizio della terza decade potrebbe, alla luce degli ultimi dati, insistere anche per l’ultima parte di settembre.
A differenza della precedente analisi barica generale a scala euro-atlantica, infatti, l’azione depressionaria semipermanente sub-polare, non avrebbe più una collocazione Nordatlantica, come sarebbe anche abbastanza normale per il periodo di riferimento, piuttosto andrebbe trasferendosi progressivamente, dapprima verso i settori scandinavi, poi verso quelli baltici e dell’estremo Nord Est Europa.
Questa nuova simulazione, sulla base degli ultimi calcoli, del movimento del fulcro depressionario sub-polare, agevolerebbe una maggiore influenza, verso il Mediterraneo centrale e l’Italia, dell’alta pressione oceanica, collocata sui settori occidentali europei e mediterranei.
Dunque, una terza decade che non vedrebbe grossi movimenti perturbati atlantici, piuttosto una alternanza tra giornate discrete moderatamente anticicloniche, anche con buon soleggiamento, e altre all’insegna di instabilità, soprattutto diurna, instabilità che potrebbe manifestarsi di più, ancora una volta, sulle regioni settentrionali, in particolare su quelle alpine, prealpine e tra Centro Est Liguria e Nord Toscana;
l’instabilità sarebbe presente, in maniera un po’ più dilazionata, anche sulle pianure del Nord e occasionalmente anche sui settori del medio-basso Tirreno, quindi tra Campania, Calabria tirrenica e Nord-Nordest Sicilia. Instabilità scarsa sul resto dell’Italia, sebbene non del tutto esclusa in forma isolata.
Da evidenziare un quadro termico che, per la seconda decade del mese, vedrebbe temperature spesso sopra Media di qualche grado o, al più, nelle medie. (METEOGIORNALE.IT)
