
(METEOGIORNALE.IT) Quando le acque superficiali diventano più fredde del normale nella zona centrale e orientale del Pacifico, l’atmosfera reagisce con cambiamenti su scala globale, modificando piogge, temperature e persino le nevicate invernali.
I modelli europei ritengono che l’inverno 2025/2026 sarà segnato da una fase di La Niña debole, ma comunque capace di condizionare i climi di molte aree del pianeta.
Effetti attesi in Nord America
Negli Stati Uniti e in Canada, La Niña tende a spostare il getto polare più a nord. Questo significa che il Nord e il Nordovest degli USA, così come il Canada centrale e occidentale, potrebbero vivere un inverno più freddo e con più occasioni di nevicate.
Al contrario, il Sud degli Stati Uniti rischia di essere più caldo e secco del normale. Analizzando gli inverni passati con condizioni simili, i meteorologi sottolineano che le tempeste di neve sono più probabili lungo i Grandi Laghi e nel Midwest, mentre le regioni meridionali sperimentano periodi più asciutti.
Previsioni delle nevicate: Europa e Nord America
I modelli stagionali, come l’ECMWF europeo e l’UKMO britannico, propongono scenari diversi.
- In Europa, ECMWF prevede meno neve tra novembre e gennaio, con eccezioni in Scandinavia e Regno Unito. UKMO è ancora più “prudente”, indicando deficit nevosi quasi ovunque, tranne nel Nord Europa e in alta quota.
- In Nord America, ECMWF segnala nevicate inferiori alla norma, ma più abbondanti su Montagne Rocciose, Midwest e Canada orientale. UKMO, invece, vede accumuli sopra la media nel nordovest USA e in Canada, con carenze al Sud e nel Nordest americano.

Cosa significa per l’inverno 2025/2026
In sintesi, La Niña potrebbe regalare un inverno dinamico: più freddo e nevoso al Nord, sia in America che in Europa settentrionale, ma più mite e secco al Sud.
I prossimi aggiornamenti, che includeranno i dati di febbraio, chiariranno meglio gli scenari. Una cosa però è certa: anche un evento di La Niña debole può avere un impatto rilevante sul meteo globale e sulla vita quotidiana di milioni di persone.
Questo articolo è stato realizzato consultando ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) ed il Global Forecast System (GFS) per le previsioni meteorologiche. (METEOGIORNALE.IT)



