
(METEOGIORNALE.IT) Potrà essere decisamente impattante l’azione depressionaria a matrice continentale che anche oggi e, anzi, con rincari in termini di incisività, soprattutto termica, viene proposto dai modelli matematici un po’ tutti, ancor più da quello europeo ECMWF per il corso della prossima settimana.
Ribandiamo che le dinamiche proposte dai centri di calcolo, simulano un tipo di configurazione barica a scala euro-atlantica schiettamente invernale, con “alta pressione di blocco” sui settori occidentali e settentrionali europei e incursione di aria piuttosto fredda, per il periodo, in seno a una saccatura depressionaria proveniente addirittura dal Mare di Barents, settori sub-glaciali artici russi.
Oramai, le probabilità che uno scenario di tipo tardo autunnale, se non addirittura invernale, possa compiersi, sono piuttosto elevate, nell’ordine del 70-80%, dato una distanza temporale, dall’ inizio dell’evento, oramai sulle 48 ore.
La fase in cui la saccatura sub-glaciale artica dovrebbe raggiungere il Mediterraneo centrale e l’Italia, sarebbe quella intorno a metà settimana prossima, con instabilità, ma con fenomenologia in genere, più incisive tra il 2 e il 4 ottobre.
In riferimento ai settori maggiormente colpiti da condizioni di maltempo, quindi in riferimento alle precipitazioni collegate al sistema perturbato, ci sono ancora incertezze, poiché nelle simulazioni matematiche, l’asse di saccatura non è ancora ben definito in termini di esatta direzione, per cui nei prossimi due o tre giorni potranno esserci certamente aggiustamenti di tiro e variazioni circa le aree maggiormente interessate.
Stando agli ultimissimi aggiornamenti, l’asse di saccatura potrebbe essere leggermente più basso, rispetto a quanto ipotizzato fino a ieri, quindi con azione depressionaria più forte sulle estreme regioni meridionali, per sua collocazione più probabile sullo Ionio, dunque con possibile maltempo più accentuato proprio sui settori ionici italiani e, naturalmente, sebbene qui in forma più irregolare, piogge ricorrenti anche sui settori adriatici e su quelli relativi appenninici.
Potrebbero essere meno interessate da fenomeni le rimanenti aree italiane, ma il quadro precipitazioni, lo ribadiamo, va vagliato a più stretto giro.

In questa sede, vogliamo soffermarci di più sull’aspetto termico, che, oltre a essere un po’ più credibile anche a questa distanza dall’evento, ancora a 3/4 giorni sostanzialmente, potrà mostrarsi decisamente impattante in termini di calo.
Intanto, per il weekend in corso e ancora per inizio della settimana prossima, ossia fino a fine mese, martedì 30, i valori termici sono attesi più o meno stazionari, in un contesto leggermente più fresco rispetto alla media da Nord a Sud, ma di qualche grado e nemmeno ovunque.
L’aria più fresca o via via anche freddina inizierà, invece, a farsi sentire di più, da mercoledì 1 ottobre e poi in maniera più decisa tra giovedì 2 e venerdì 3, ma con strascichi freschi ancora rilevanti fino a sabato 4 almeno.
Nella mappa interna, abbiamo evidenziato l‘impatto termico freddo a scala Italia, attraverso una stima delle anomalie termiche considerate per i 2/3 giorni di riferimento. Si andrà da valori inferiori alla media di 1-2° sui settori alpini estremi nord-occidentali, a 3/5° sotto media tra Prealpi orientali, resto del Nord Ovest, Alto Tirreno, Sardegna, diffusamente sul Lazio, settori ionici e Centro Sud Sicilia;
lo scarto negativo, rispetto alla media, si farà più significativo sul resto delle aree centro orientali del Nord, su Centro Sud Toscana, su tutti i settori appenninici e adriatici centro meridionali, fino al Nord della Calabria, nonché anche sulla Campania.
Su tutte queste aree e in particolare tra giovedì 2 e venerdì 3, i valori scenderanno sotto le medie tipiche del periodo fino a 7/8°, ma anche 9/10° sulle aree adriatiche centrali e relative appenniniche, fino alla Puglia settentrionale, Nord Lucania e all’estremo Nordest Campania.
Valori, dunque, quasi invernali su questi settori, o certamente tardo-autunnali, anche perché, ad acuirne la percezione fredda, saranno forti venti di Tramontana e Bora, scatenati dalla profonda e ampia depressione ionica. Su elaborazione dati del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio-Lungo Raggio (ECMWF).



