Con l’arrivo di Giugno, è ufficialmente cominciata la stagione meteo estiva su tutta l’Italia. Fin dai primi giorni del mese, una vasta struttura di Alta Pressione africana ha preso pieno possesso del bacino del Mediterraneo centro-meridionale, imponendo condizioni atmosferiche improntate a stabilità prolungata, assenza di piogge significative e temperature molto superiori alla media climatica del periodo.
Attualmente, la presenza dell’Anticiclone subtropicale è particolarmente solida su Centro e Sud Italia, dove domina incontrastato. Le regioni settentrionali, invece, vivono una situazione di transizione, con infiltrazioni instabili che riescono ancora a penetrare marginalmente, soprattutto in prossimità dei rilievi alpini e in alcune zone appenniniche settentrionali. Tuttavia, anche qui la pressione è in aumento e, nei prossimi giorni, l’Anticiclone nordafricano estenderà la sua influenza fino a inglobare l’intera Penisola Italiana.
Da Lunedì 9 l’Anticiclone Africano ha esteso il proprio raggio d’azione anche al Nord Italia, annullando quasi completamente qualsiasi residua instabilità e facendo aumentare in modo sensibile le temperature massime e minime anche su queste aree.
Masse d’aria sahariana in risalita: in arrivo il caldo estremo
Il vero protagonista della seconda decade di Giugno sarà l’afflusso di aria caldissima direttamente dal Sahara centrale. Le correnti in quota, ruotando dai settori sud-occidentali, convoglieranno verso l’Italia isoterme elevatissime, con valori compresi tra +22°C e +24°C alla quota di 850 hPa, cioè intorno ai 1500 metri di altitudine.
Queste condizioni si tradurranno, al suolo, in temperature eccezionali, con punte oltre i 40°C su diverse zone del Sud e delle Isole Maggiori. In particolare, Sicilia interna, basso Lazio, Basilicata, Puglia centro-settentrionale e parte della Sardegna occidentale sperimenteranno valori estremi. Anche il Nord Italia non verrà risparmiato: Torino, Milano, Bologna, Verona e Padova potrebbero superare i 35°C, soprattutto tra Martedì 10 e Giovedì 12 Giugno.
Notti tropicali in aumento lungo le coste e nei centri urbani
Il riscaldamento atmosferico non si limiterà alle ore diurne. Le minime notturne, in particolare nei grandi agglomerati urbani e lungo le coste tirreniche e adriatiche, rimarranno su livelli molto elevati. Si prevedono valori notturni superiori ai 23-26°C, creando le cosiddette notti tropicali, che riducono notevolmente la qualità del sonno e mettono a dura prova il corpo umano.
Le aree metropolitane come Napoli, Roma, Firenze e Palermo, così come molte località costiere, saranno soggette a un forte effetto isola di calore, amplificato dall’umidità presente e dalla mancanza di ventilazione.
Anomalie termiche pronunciate: Giugno prosegue in quarta
I modelli previsionali evidenziano scostamenti termici significativi rispetto alle medie del periodo. Durante il fine settimana, l’Italia meridionale sarà la prima zona a sperimentare anomalie positive tra i 6 e gli 8°C, mentre il Centro Italia registrerà incrementi tra i 2 e i 4°C.
Con l’inizio della nuova settimana, l’intera Penisola potrebbe vedere scostamenti ancora più marcati, raggiungendo deviazioni comprese tra +6°C e +10°C su scala nazionale. Secondo le proiezioni, si tratta di una delle fasi più calde e anomale mai registrate a Giugno negli ultimi decenni.
Le città italiane più colpite dall’ondata di calore
Le aree urbane situate in conche geografiche e caratterizzate da scarsa ventilazione naturale saranno quelle maggiormente penalizzate. In città come Perugia, Firenze, Roma, Terni, Cagliari, Catania, Taranto e Foggia le temperature percepite potranno raggiungere i 45°C a causa dell’elevata umidità atmosferica e dell’effetto combinato tra calore, polveri e ozono.
Nel Nord Italia, l’afa sarà ancor più insidiosa per via dell’umidità residua accumulata nei bassi strati: Brescia, Milano, Torino, Bologna e Padova sperimenteranno condizioni afose e soffocanti, con humidex estremamente elevato anche in presenza di moderata ventilazione.
Incendi, blackout e pericoli sanitari
L’espansione persistente dell’Alta Pressione africana non solo intensificherà il caldo, ma accentuerà anche una serie di rischi collaterali. Il primo e più evidente è il rischio incendi, già elevato in zone a vegetazione secca come Sardegna, Sicilia e Calabria, dove la combinazione di vento caldo, bassa umidità e assenza di piogge favorirà l’innesco e la propagazione rapida di roghi boschivi e incendi spontanei.
Ancora più grave è l’aspetto legato alla salute pubblica. Le ondate di calore prolungate rappresentano un pericolo serio per anziani, bambini, lavoratori esposti al sole e persone con patologie croniche. Le autorità sanitarie di città come Roma, Milano, Napoli e Torino stanno già attivando piani di emergenza, con presidi mobili, linee di assistenza e centri refrigerati per le fasce più vulnerabili.
Nessuna inversione in vista
Guardando alle proiezioni meteorologiche di lungo termine, non emergono segnali favorevoli a un cambiamento radicale del quadro sinottico. Tutti i principali modelli globali convergono nell’indicare la persistenza dell’Anticiclone africano per almeno altri 10-12 giorni, con estensione possibile anche alla seconda parte di Giugno.
La circolazione atmosferica zonale, responsabile dell’arrivo delle perturbazioni atlantiche, risulta bloccata da un imponente sistema anticiclonico che agisce come una barriera statica. Solo uno spostamento verso est del centro di Alta Pressione o una spinta forzata di correnti fresche atlantiche potrebbe riattivare una circolazione meteo più dinamica, ma al momento questa eventualità appare remota.
