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Meteo di fuoco: scopri se ci sarà la svolta tanto attesa

Luca D'Angelo di Luca D'Angelo
29 Giu 2025 - 16:45
in A La notizia del giorno, A Scelta dalla Redazione, Alla Prima Pagina Meteo, Meteo News
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Le condizioni meteo che stanno interessando l’Italia in questi giorni continuano a destare preoccupazione crescente tra esperti e cittadini. In piena Estate, ci si sarebbe aspettati sì un clima caldo e stabile, ma entro limiti accettabili. E invece, ciò che stiamo vivendo è una vera e propria ondata di calore senza precedenti, con un’intensità estrema che va ben oltre la media stagionale e che sta facendo registrare valori termici insolitamente elevati.

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Negli ultimi aggiornamenti dei modelli meteorologici, il timido segnale di un possibile cambiamento, ipotizzato per l’inizio di Giugno, è svanito nel nulla. I nuovi dati ci parlano chiaramente: la situazione meteo rimane bloccata a causa della perdurante presenza dell’Anticiclone Africano, una figura barica che ha completamente preso il controllo del bacino del Mediterraneo, impedendo ogni tipo di ricambio d’aria o ingresso di correnti più fresche di origine atlantica.

 

Non si tratta della tanto rimpianta Alta Pressione delle Azzorre, che un tempo portava stabilità sì, ma anche un tipo di Estate più mite, asciutta e ventilata, quella tipica del clima mediterraneo. Al contrario, ci troviamo davanti a un regime subtropicale, che sta trasformando le giornate in una successione di ore afose, con picchi termici che, in alcune località, stanno toccando i 40°C e in certi casi anche oltre.

 

Caldo fuori controllo e nessuna tregua all’orizzonte

Le proiezioni meteo a medio-lungo termine non lasciano spazio a interpretazioni ottimistiche. Le temperaturecontinueranno ad attestarsi su livelli straordinariamente alti, con valori massimi ben oltre la norma per tutto il periodo che ci conduce fino almeno alla prima settimana di Luglio. Questo significa che non solo il caldo non diminuirà, ma potrebbe persino accentuarsi con l’ulteriore rafforzamento dell’Anticiclone Africano, alimentato da masse d’aria roventi in risalita diretta dal Sahara.

 

A rendere ancora più pesante la situazione, è l’incremento dell’umidità relativa, che sta rendendo l’ambiente sempre più soffocante. Le notti tropicali si moltiplicano, e in molte città italiane, specialmente nelle grandi metropoli e nelle zone costiere, il termometro non scende mai sotto i 25°C nemmeno nelle ore notturne. La sensazione di disagio fisico è concreta, e le fasce più vulnerabili della popolazione iniziano già a subire gli effetti di un’Estate che si sta rivelando tra le più torride degli ultimi decenni.

 

Il Nord Africa, d’altronde, si sta riscaldando in modo sempre più accentuato, diventando un vero e proprio forno climatico. Questa configurazione è la causa principale del trasferimento continuo di aria caldissima verso il Sud Europa, con l’Italia al centro di questo schema bloccato, senza alcuna rottura meteo significativa in vista.

 

Un’Estate senza più la brezza marina: i mari sempre più caldi

Un altro fattore aggravante in questo contesto meteorologico estremo è rappresentato dal riscaldamento delle acque del Mar Mediterraneo. Già da fine Maggio, le temperature superficiali marine hanno iniziato a superare i valori medi, e ora – alla fine di Giugno – risultano notevolmente superiori alla norma, accentuando ulteriormente l’afa sulle regioni costiere.

 

In passato, la brezza marina costituiva una delle poche difese naturali contro il caldo intenso. Oggi, invece, il Mar Tirreno, lo Ionio e l’Adriatico sono talmente caldi da contribuire all’umidità atmosferica, impedendo quell’effetto refrigerante che solo pochi anni fa riusciva ancora a rendere le giornate più vivibili nelle aree litoranee. In alcune località, l’acqua del mare ha già raggiunto i 28°C, trasformandosi in una vera e propria massa d’aria umida e calda che viene continuamente trasportata verso terra dai venti di brezza.

 

Il contrasto termico sulle Alpi e sull’Appennino genera instabilità locale

Nonostante la situazione sia prevalentemente stabile e calda, non mancano momenti di instabilità atmosfericalocalizzata. La spiegazione è da ricercarsi in deboli infiltrazioni di aria più fresca atlantica che, a contatto con le temperature elevate presenti in quota e al suolo, possono generare forti contrasti termici. Questi, seppur brevi, sono sufficienti a scatenare temporali improvvisi, soprattutto sulle Alpi e occasionalmente lungo la dorsale appenninica.

 

Tuttavia, si tratta di episodi estremamente localizzati, che non riescono in alcun modo a modificare la struttura dominante dell’Anticiclone Africano. I temporali estivi, più che rappresentare una boccata d’aria fresca, risultano essere fenomeni violenti, spesso accompagnati da grandine, raffiche di vento improvvise e crolli termici temporanei, per poi lasciare di nuovo spazio al caldo opprimente.

 

La memoria perduta dell’Estate mediterranea

Una riflessione doverosa riguarda la progressiva scomparsa delle Estati mediterranee di una volta, quelle caratterizzate da giornate calde ma secche, con temperature che raramente superavano i 32-33°C, notti fresche e un cielo sempre limpido, grazie all’azione costante dell’Alta Pressione delle Azzorre. Oggi, quel tipo di Estate sembra un ricordo lontano. La climatologia italiana è ormai profondamente mutata, e ciò che stiamo vivendo negli ultimi anni è il segnale inequivocabile di un cambiamento climatico strutturale.

 

L’Anticiclone Africano, che una volta faceva solo brevi incursioni nel cuore dell’Estate, è diventato una presenza costante, invadente, che inizia già alla fine della Primavera e si prolunga anche oltre l’inizio dell’Autunno. Una figura barica sempre più frequente, capace di determinare lunghi periodi di siccità, ondate di calore persistente e un’alterazione profonda dei cicli stagionali.

 

Luglio: situazione ancora critica

Guardando alle prossime settimane, le proiezioni meteo non mostrano grandi novità. Il campo di Alta Pressione subtropicale continuerà a dominare, mantenendo le condizioni di stabilità atmosferica assoluta su tutto il territorio nazionale. Le temperature, di conseguenza, resteranno ben al di sopra delle medie, con picchi prossimi ai 42°C in diverse zone dell’entroterra peninsulare, in particolare tra la Pianura Padana, le valli interne del Centro e alcune aree dell’entroterra siciliano.

 

Anche le isole maggiori saranno al centro di questa ondata calda, con valori eccezionali previsti soprattutto nell’entroterra e nei settori collinari. Le città costiere, pur se mitigate in parte dalla vicinanza al mare, soffriranno di umidità elevata, con tassi di afa molto elevati fin dalle ore mattutine. Il disagio termico sarà dunque diffuso, anche in presenza di valori termici assoluti inferiori rispetto all’interno.

 

Le precipitazioni rimarranno pressoché assenti, eccezion fatta per i consueti temporali orografici pomeridiani che continueranno a interessare le aree alpine e prealpine, ma con scarso impatto sulla temperatura generale. Anzi, questi episodi potranno persino peggiorare la situazione nei giorni successivi, alimentando l’umidità residua e quindi la sensazione di afa nei bassi strati.

 

Mediterraneo centrale sotto stress: mari caldi e clima tropicale

Tutta l’area del Mediterraneo centrale, comprendente l’Italia, la Grecia, i Balcani e il Maghreb, sta subendo gli effetti di un riscaldamento anomalo delle acque marine. Le temperature superficiali del mare sono salite ben oltre la soglia critica per l’attivazione di fenomeni convettivi, il che potrebbe rendere l’Estate 2025 anche potenzialmente pericolosa per la formazione di eventi estremi nelle prossime settimane, come nubifragi, celle temporalesche intense e fenomeni vorticosi localizzati, specie se dovessero presentarsi improvvise rotture bariche a fine stagione.

 

Nel frattempo, i venti deboli, le alte temperature, la pressione livellata e il soleggiamento costante stanno generando una situazione meteo estremamente statica, che rende impossibile un’autoregolazione naturale dell’atmosfera. Ciò si traduce in un circolo vizioso in cui il caldo genera altro caldo, con mari che riscaldano l’aria, e aria calda che a sua volta impedisce qualsiasi processo di raffreddamento, nemmeno notturno.

 

I prossimi giorni: nessuna svolta meteo in vista

Siamo ormai entrati nella fase centrale dell’Estate meteorologica, e con essa anche nel cuore di una delle ondate di calore più durature e intense degli ultimi tempi. Le previsioni meteo non lasciano spiragli: l’Anticiclone Africanocontinuerà ad essere protagonista assoluto, con valori termici fuori scala e una persistenza anomala che mette sotto pressione sia l’ambiente naturale che quello urbano.

 

La possibilità di vedere un cambiamento significativo nelle condizioni meteo appare remota almeno fino alla seconda settimana di Luglio. Nel frattempo, ci troviamo a convivere con un tipo di Estate tropicalizzata, in cui la norma è diventata l’eccezione, e dove il caldo torrido è ormai una costante del clima italiano.

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