Un volo intercontinentale partito da San Francisco e diretto a Roma Fiumicino si è improvvisamente trasformato in un’operazione d’emergenza nel cuore dell’Oceano Atlantico. Il protagonista è un Boeing 777 con oltre venticinque anni di attività operativa alle spalle, che ha segnalato un guasto tecnico mentre sorvolava acque internazionali, lontano da qualsiasi scalo d’emergenza.
Il velivolo, in piena notte, ha subito una rapida perdita di altitudine, scendendo a 6.400 metri, un’anomalia che ha immediatamente costretto l’equipaggio a modificare la rotta. La destinazione improvvisata è diventata Keflavík, il principale aeroporto dell’Islanda, dove il jet ha potuto atterrare in sicurezza dopo una virata controllata in direzione nord.
Nella cabina di pilotaggio è stato trasmesso il codice squawk 7700, segnale universale che indica un’emergenza in corso. I dettagli sul malfunzionamento non sono stati divulgati, ma si parla di un problema meccanico non specificato. L’atterraggio si è concluso senza ulteriori criticità e ha permesso l’evacuazione ordinata di 275 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio, accolti con prontezza dalle strutture islandesi.
L’episodio si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso la sicurezza della flotta Boeing, in particolare del modello 777, spesso descritto come un colosso dell’affidabilità nei lunghi tragitti oceanici. Tuttavia, l’accumularsi di eventi analoghi ha iniziato a generare diffidenza e richieste di maggiore trasparenza. Dalla compagnia interessata si è parlato di un guasto tecnico isolato, senza ulteriori spiegazioni.
Nel corso della discesa, a bordo si sono vissuti momenti di forte apprensione, sebbene non si siano registrati traumi fisici tra i viaggiatori. L’equipaggio ha mantenuto la calma e United Airlines ha predisposto la riprotezione dei passeggeri su altri voli verso la Capitale italiana, mentre le autorità islandesi hanno gestito con efficacia l’accoglienza notturna.
L’incidente si aggiunge a una sequenza di episodi che stanno segnando un’estate difficile per il traffico aereo globale. Solo poche settimane fa, un volo nazionale in India si è concluso in tragedia, lasciando in vita una sola persona su oltre duecento. In un contesto già complicato dal surriscaldamento climatico, le agenzie regolatrici si ritrovano oggi a dover rivedere con urgenza protocolli di certificazione e criteri di monitoraggio delle flotte commerciali.
