(METEOGIORNALE.IT) Il mese di Aprile 2025 si apre con una forte sorpresa meteo che potrebbe far più danni che altro. Un’imponente irruzione artica è pronta a far piombare gran parte del continente europeo e il territorio italiano in una nuova fase invernale, completamente opposta alle condizioni soleggiate e miti dei giorni scorsi.
Contrariamente a quanto normalmente atteso per questo periodo dell’anno, in cui le giornate tendono ad allungarsi e a farsi più tiepide, l’atmosfera si presenta profondamente instabile e caratterizzata da anomalie termiche negative.
Secondo le analisi meteorologiche più aggiornate, la discesa di masse d’aria artica determinerà un brusco abbassamento delle temperature e la possibilità di nevicate anche a quote collinari, portando con sé un’improvvisa sensazione di Inverno in piena Primavera.
Facciamo un approfondimento
In ambito meteorologico, l’espressione irruzione artica indica una discesa repentina di aria fredda polare verso le latitudini più basse dell’Europa. Questo tipo di dinamica diventa possibile quando il Vortice Polare, una vasta circolazione di venti freddi che ruota attorno al Polo Nord, perde compattezza e permette alle correnti gelide di spingersi verso sud.
Come detto, le proiezioni mostrano un indebolimento strutturale del Vortice Polare, con la formazione di un blocco atmosferico che interrompe il flusso atlantico zonale e attiva una configurazione meridiana, in cui l’aria artica trova libero accesso verso l’Europa centrale e l’area mediterranea. Questo schema barico è tipico dei mesi invernali ma, in casi particolari come questo, può manifestarsi anche ad Aprile, per la verità non troppo rari.
Freddo e neve fino in collina
Le previsioni per i primi giorni di Aprile 2025 indicano l’avvio di una fase marcatamente invernale, con condizioni atmosferiche che richiamano i rigori di Gennaio o Febbraio. Il periodo più critico, secondo le ultime simulazioni, sarà compreso tra Martedì 1 e Sabato 5 Aprile, durante il quale si prevede un abbassamento termico anche di 10-12 gradi rispetto alla norma climatica del periodo.
Le zone maggiormente interessate saranno soprattutto quelle del Centro-Nord: Nel Nord Italia, le regioni più coinvolte saranno Piemonte, Lombardia e il Triveneto, dove si attendono nevicate a partire dai 500-700 metri di altitudine. Nel cuore dell’Italia centrale, territori come Umbria, Toscana interna e Marche potrebbero vedere la neve scendere fino ai rilievi collinari, toccando persino aree solitamente protette da fenomeni nevosi in questo periodo.
Spostandosi verso il Sud, la dorsale appenninica meridionale, in particolare le zone di Campania, Basilicata e Calabria settentrionale, sarà soggetta a fiocchi di neve fino ai 700-800 metri. Anche le città poste a quote relativamente basse, come Firenze, Perugia, L’Aquila e Potenza, potrebbero registrare temperature minime prossime allo zero, accompagnate da venti impetuosi e nuvolosità diffusa.
Il cuore del freddo sarà nel Centro-Nord
L’attuale configurazione barica prevede la presenza di un promontorio di Alta Pressione sull’Oceano Atlantico, che si espande verso nord favorendo la discesa di una saccatura artica sul continente europeo e infine sull’Italia. Questo schema, noto in ambito tecnico come pattern di blocco, è uno dei principali responsabili delle ondate di freddo tardive durante la Primavera.
L’Italia si ritroverà esattamente lungo l’asse di discesa dell’aria fredda, diventando uno degli obiettivi principali dell’irruzione artica. A essere più colpite saranno le regioni centro-settentrionali, anche se il Mezzogiorno, già provato dalle perturbazioni di fine Marzo, vedrà peggiorare ulteriormente le condizioni meteo. Oltre al freddo intenso, l’arrivo di correnti instabili artiche porterà con sé piogge diffuse e, in molti casi, precipitazioni nevose, con accumuli che potrebbero risultare significativi in montagna.
Il ritorno dell’Inverno danneggia l’agricoltura
Tra gli effetti più significativi di questa ondata di freddo si segnala il rischio di neve a quote basse, del tutto inusuale per il mese di Aprile. Sebbene in pianura le possibilità restino limitate, non si può escludere la presenza di fiocchi di neve fin sotto i 500 metri, in particolare nei settori interni del Centro-Nord e lungo tutta la catena appenninica.
Particolarmente preoccupanti saranno anche le gelate notturne, che potrebbero colpire numerose aree rurali, mettendo in serio pericolo le coltivazioni agricole già in fase avanzata di sviluppo vegetativo. In questo periodo dell’anno, infatti, molte piante da frutto, così come vigneti e orticole, sono nella fase più delicata della stagione, e una discesa repentina delle temperature sotto lo zero potrebbe compromettere interi raccolti.
Chi risiede in zone collinari o montane dovrà fare i conti non solo con un brusco abbassamento termico, ma anche con la necessità di affrontare condizioni di viabilità invernale, con possibili nevicate e strade scivolose. Le proiezioni meteo attualmente disponibili convergono tutte verso un evento atmosferico rilevante, paragonabile per intensità ai peggiori scenari invernali degli ultimi anni. Come a dire: fa più Inverno in Aprile che in tutto l’Inverno! (METEOGIORNALE.IT)
