Incubo gelate nel meteo di Aprile. No, non è uno scherzo. Ma andiamo per gradi. Nelle prime ore di Lunedì 7 l’Italia si risveglierà sotto l’effetto di un’autentica irruzione di aria gelida, con temperature minime che scenderanno anche sotto lo zero, riportando un contesto pienamente invernale, nonostante ci troviamo nel cuore della Primavera. L’intero Paese sarà attraversato da un intenso flusso freddo proveniente direttamente dalla Russia, capace di far precipitare i valori termici su scala nazionale, il tutto a cominciare da Domenica sera.
Freddo tardivo e correnti artiche: il ritorno dell’Inverno
Dal punto di vista meteorologico, quella che si manifesterà sarà una classica dinamica da scambio meridiano, ovvero un movimento verticale delle masse d’aria che dai settori polari raggiungono latitudini ben più basse. Questo tipo di configurazione permette, anche in piena Primavera, l’arrivo di correnti molto fredde di origine artica, che riescono a penetrare fino al cuore del bacino del Mediterraneo, investendo in pieno la nostra Penisola.
Nel recente passato, situazioni analoghe si sono già verificate: basti pensare alla celebre ondata di gelo dell’Aprile 2020, che portò temperature negative anche in pianura e collina in molte zone del Nord Italia. Anche in questa occasione, a partire da Domenica 6 Aprile, un flusso d’aria freddissima originato dalle steppe russe inizierà a scendere verso sud, raggiungendo in poche ore l’intero territorio italiano.
Oltre all’inevitabile crollo termico, si potranno verificare fenomeni temporaleschi intensi, grandinate e persino nevicate a bassa quota, specie nelle regioni centrali e meridionali. Insomma, chi più ne ha più ne metta.
Gelo anche in pianura
I dati previsionali attualmente disponibili indicano che tra Lunedì 7 e Martedì 8 le temperature minime saranno estremamente rigide, con valori che si avvicineranno allo zero termico su vasta scala. I settori più esposti saranno quelli del Nord-Est, dove, nelle ore più fredde, la colonnina di mercurio potrebbe scendere anche al di sotto dello zero.
Particolarmente critiche saranno le condizioni nelle valli alpine e nelle zone interne degli Appennini, dove si prevedono minime comprese tra -5°C e -10°C, anche a quote relativamente modeste, attorno ai 1500 metri. Questa situazione di freddo intenso rappresenta una seria minaccia per l’agricoltura e la vegetazione spontanea, che in questo periodo dell’anno si trova già in fase avanzata di germinazione e fioritura, a causa di un Inverno particolarmente mite e asciutto.
Danni da gelo fuori stagione
La repentina irruzione di aria artica rischia di compromettere il delicato equilibrio di numerose colture. In particolare, le gemme e i fiori già sbocciati potrebbero subire gravi danni da gelo, con ripercussioni sia dal punto di vista ecologico, sia economico.
I produttori agricoli delle regioni settentrionali e adriatiche, così come quelli delle aree collinari interne del Centro-Sud, guardano con preoccupazione all’arrivo di questa ondata gelida. Le coltivazioni di vite, frutteti e ortaggi primaverili risultano particolarmente esposte, così come le piantagioni di ulivo nelle zone interne.
Gelo persistente al mattino
Nella giornata di Martedì 8 la situazione non cambierà in modo significativo. Le temperature minime rimarranno ancora molto basse, soprattutto al Nord Est, nelle aree interne delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise e della Basilicata, dove si potrebbero raggiungere ancora valori negativi anche al livello del mare o poco sopra.
Sui rilievi appenninici centrali, così come su gran parte delle Prealpi orientali, si continueranno a registrare gelate diffuse, con la possibilità di leggere nevicate sui versanti esposti. L’atmosfera resterà secca e limpida nelle ore centrali della giornata, ma il freddo tornerà a farsi sentire appena dopo il tramonto, con nuove gelate notturne.
Ritorno dell’Alta Pressione da Mercoledì 9
Secondo le proiezioni attuali, già da Mercoledì 9 Aprile un campo di Alta Pressione tenderà a rafforzarsi sul settore occidentale del bacino del Mediterraneo, riportando stabilità e un graduale aumento delle temperature.
Il rinforzo dell’Anticiclone favorirà condizioni più miti, con il ritorno di ampie schiarite e un’atmosfera decisamente più primaverile nelle ore diurne. Tuttavia, almeno fino alla fine della settimana, non sono escluse inversioni termiche notturne con valori minimi ancora bassi, specialmente nei fondovalle e nei settori interni lontani dal mare.
Una Primavera ancora ballerina: cosa ci attende
Nonostante l’arrivo dell’Alta Pressione, la Primavera 2025 sembra voler mostrare il suo lato più capriccioso. I modelli previsionali evidenziano infatti la possibilità di nuovi scambi meridiani, con masse d’aria fredda pronte a ridiscendere verso le medie latitudini. Questo scenario potrebbe mantenere un clima variabile anche nei giorni successivi, con una marcata escursione termica tra il giorno e la notte.
La configurazione meteo attuale, con l’Anticiclone delle Azzorre defilato verso ovest e una circolazione ciclonica attiva sull’Europa orientale, potrebbe continuare a favorire l’ingresso di correnti fredde almeno fino alla metà di Aprile.
