Pare proprio che, per le belle giornate primaverili, occorrerà aspettare ancora un bel po’. La primavera, nell’accezione più bella e mite del termine, sta facendo tantissima fatica ad imporsi sul Mediterraneo, complice un vortice polare letteralmente a pezzi da inizio marzo che contribuisce all’arrivo di svariate perturbazioni sulla nostra penisola. Le condizioni meteo rischiano di risultare molto dinamiche ed estreme anche nel prosieguo di aprile, ragion per cui la bella stagione potrebbe vedersi davvero col contagocce.
La primavera è pur sempre una stagione di transizione, caratterizzata da spiccata variabilità, che consiste nel passaggio di perturbazioni veloci, irruzioni fredde e improvvise rimonte dell’alta pressione con clima molto mite. Per quanto riguarda il mese di aprile, potrebbe prevalere il lato più turbolento della stagione: ovvero potrebbero arrivare tante altre perturbazioni, addirittura ondate di freddo tardive che metterebbero a repentaglio gli alberi da frutto.
Il freddo torna!
Non a caso, a partire dal weekend potrebbe nuovamente riaprirsi la porta dell’est, da cui transiterebbero masse d’aria molto fredde provenienti dal Nord Europa e dalla Russia. Una lingua gelida potrebbe dirigersi sui Balcani, per poi sfiorare l’Italia tra il 6 e il 10 aprile, garantendo tanto freddo su tutta Italia e soprattutto locali forti temporali, con grandinate e ipotetiche nevicate fino a quote di bassa montagna.
Rischio gelate
Insomma, l’inverno tornerà a ruggire a partire da domenica 6 aprile e potrebbe farci compagnia per diversi giorni consecutivi, alimentando un serio rischio di gelate tardive durante le ore notturne su valli e pianure.
Come se non bastasse, il tempo si manterrà molto dinamico anche nella seconda metà del mese: altre perturbazioni sono previste transitare sul Sud Italia, sia di origine atlantica sia di origine artica, andando a ridurre drasticamente le giornate di Sole. Inoltre, è da valutare l’arrivo di veloci ondate di caldo, quantomeno al Sud nella seconda metà di aprile, ma in ogni caso si tratterebbe di flussi caldi legati a perturbazioni atlantiche molto intense e cariche di violenti temporali.
Insomma, sembra non esserci spazio per lunghi periodi di alta pressione, con condizioni meteo stabili e miti su tutta Italia.
