È una domanda più che lecita, soprattutto in un contesto climatico sempre più irregolare, dove l’alternanza tra fasi miti e improvvisi ritorni del freddo sembra diventata una costante della primavera mediterranea.
Va detto fin da subito che, sebbene le proiezioni stagionali non abbiano la stessa precisione delle previsioni a breve termine, i modelli meteo attuali forniscono indicazioni attendibili sull’andamento generale dei prossimi mesi.
Secondo gli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine (ECMWF), con l’arrivo di maggio assisteremo a un rialzo termico su vasta scala in Europa. Le anomalie più marcate si registreranno in particolare sulle latitudini settentrionali, con la Penisola Scandinava, le Repubbliche Baltiche e la Germania che potrebbero sperimentare temperature superiori alla media fino a +3°C.
Per quanto riguarda l’Italia, la situazione si preannuncia più sfumata. Le nostre regioni sembrano collocarsi in una zona di transizione climatica, dove gli scostamenti termici rispetto alla media stagionale si attesterebbero intorno a +0.5/+1°C.
Un segnale di lieve anomalia positiva, che tuttavia lascia intendere una persistente alternanza tra giornate più calde e incursioni instabili. In sostanza, non ci sarà un vero e proprio cambio di passo stabile: il passaggio dalla primavera al caldo estivo sarà, con ogni probabilità, segnato da un continuo tira e molla tra sole e perturbazioni.
Sul fronte delle precipitazioni, le tendenze confermano la prosecuzione di un periodo decisamente umido per il nostro Paese. Le proiezioni mensili parlano infatti di un surplus pluviometrico, ovvero piogge superiori alla norma, con particolare riferimento alle regioni settentrionali e a quelle affacciate sul versante tirrenico.
Questa anomalia sembra legata a una maggiore frequenza di scambi meridiani, ovvero di movimenti d’aria che favoriscono discese fredde dal Nord Europa e risalite calde dal Nord Africa, generando contrasti termici particolarmente violenti. È un meccanismo già osservato nelle scorse settimane, e che potrebbe ripetersi, causando nuovi episodi di maltempo improvviso.
La combinazione tra masse d’aria fredda tardive e un’atmosfera già parzialmente riscaldata dal sole primaverile crea infatti le condizioni ideali per fenomeni intensi e spesso estremi. In questo contesto non si possono escludere nuovi temporali violenti, grandinate, alluvioni lampo o addirittura fenomeni vorticosi localizzati come i tornado.
La primavera, che una volta era sinonimo di clima mite e graduale, sta ormai assumendo sempre più i connotati di una stagione “estrema”, dove le transizioni climatiche avvengono in modo brusco.
Tuttavia, non mancheranno anche i primi assaggi d’estate. Sempre secondo i modelli previsionali, non è da escludere che già nel corso di maggio si possano verificare brevi ma intense ondate di calore, legate all’espansione dell’anticiclone africano sul Mediterraneo centrale.
In questi casi, le temperature potrebbero facilmente superare i 30°C, specialmente al Sud e nelle zone interne del Centro, riportando valori tipici di giugno o addirittura di luglio.
In conclusione, il mese di maggio si preannuncia altamente dinamico e imprevedibile. Il maltempo continuerà a essere protagonista, ma si alternerà a fasi di caldo anomalo, creando un quadro meteorologico in cui la stabilità sarà merce rara.
Per chi sperava in una primavera “classica”, il consiglio è quello di tenere d’occhio gli aggiornamenti meteo giorno per giorno e prepararsi a tutto: ombrello a portata di mano, ma anche occhiali da sole.
