Il meteo dei prossimi giorni in Italia si prepara a mostrare un volto del tutto imprevedibile e caratterizzato da un’estrema variabilità atmosferica, tipica della Primavera ma accentuata da dinamiche anomale. Entro la metà di Aprile, infatti, si prevedono due importanti irruzioni di aria fredda in arrivo direttamente dal Polo Nord, capaci di stravolgere le condizioni meteorologiche sull’intero territorio nazionale.
Alta Pressione in arrivo, ma solo per poco
Nei primissimi giorni del nuovo mese, una momentanea rimonta dell’Anticiclone tenderà ad avvolgere il Nord Italia e le aree tirreniche, portando con sé cieli sereni e un sensibile aumento delle temperature. Tuttavia, si tratterà solo di una breve tregua. Prima dell’arrivo della fase stabile, è prevista ancora qualche pioggia residua su Sicilia, Calabria, Puglia e parte del Centro Italia, associata a un debole ciclone in allontanamento.
A partire da Martedì 1, le condizioni meteo miglioreranno rapidamente grazie all’espansione di una Alta Pressione subtropicale che garantirà ampi spazi soleggiati, soprattutto sul Settentrione e lungo il versante tirrenico. Le temperature si porteranno temporaneamente sopra la media del periodo.
Sabato 5 Aprile: prima irruzione artica
Dalla giornata di Sabato 5, però, il quadro meteo subirà un netto peggioramento. Una massa d’aria gelida proveniente dalle regioni artiche si muoverà verso il bacino del Mar Mediterraneo, interessando prima le regioni settentrionali e successivamente il Centro-Sud. Questa prima irruzione fredda causerà un deciso abbassamento delle temperature, soprattutto nelle zone interne dell’Emilia-Romagna, nelle pianure del Veneto e lungo la costa adriatica.
Le precipitazioni, favorite dall’ingresso di aria instabile, potranno assumere carattere nevoso oltre i 1000 metri sull’Appennino centrale e a quote più elevate sulle Alpi orientali. Possibili grandinate nelle zone pianeggianti e raffiche di vento provenienti da nord-est renderanno l’ambiente ancora più rigido.
Seconda ondata di freddo tra Mercoledì 9 e Giovedì 10
Il secondo e ancora più incisivo affondo gelido si profila per le giornate del 9 e 10 Aprile. In questa fase, una corrente d’aria polare continentale, originata sulla Russia settentrionale, si sposterà rapidamente verso l’Europa orientale per poi raggiungere anche l’Italia, coinvolgendo dapprima le regioni adriatiche e poi quelle tirreniche.
L’anomalia termica sarà notevole: si prevedono valori anche di 5 o 6°C inferiori rispetto alle medie climatiche stagionali. Le zone più colpite saranno il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo, le Marche, il Molise e parte della Campania, dove non si esclude il ritorno della neve a quote insolitamente basse, soprattutto nelle ore notturne.
Nel contempo, è attesa una perturbazione atlantica in avvicinamento dalla Francia, che potrebbe interagire con l’aria fredda in discesa, generando un mix esplosivo per la formazione di fenomeni meteo estremi. I contrasti tra masse d’aria opposte potrebbero innescare temporali intensi, nubifragi localizzati, grandinate e improvvise raffiche di vento.
Maltempo invernale sul Mediterraneo centrale
Nel caso in cui la saccatura fredda artica riuscisse a fondersi con la perturbazione atlantica sopra il bacino del Mar Tirreno, lo sviluppo di un ciclone secondario sarebbe altamente probabile. Questo scenario aprirebbe la strada a giornate particolarmente turbolente sul piano meteo, con precipitazioni diffuse e possibili allagamenti nelle aree urbane più vulnerabili.
In questa fase delicata, le temperature si manterranno su valori tardo-invernali anche durante il giorno. Nelle città di Torino, Genova, Napoli e Bari, le massime potrebbero fermarsi tra gli 8°C e i 12°C, mentre le minime scenderanno facilmente sotto i 5°C, specie nelle aree di campagna e nelle vallate alpine e appenniniche.
Difficile una stabilizzazione duratura
Il meteo della prima metà di Aprile continuerà a mostrare tratti di elevata instabilità, con il susseguirsi di brevi fasi soleggiate alternate a peggioramenti repentini. L’espansione dell’Anticiclone africano, attesa nella seconda decade del mese, appare al momento incerta e limitata nel tempo. Ogni tentativo di stabilizzazione dell’atmosfera sembra destinato a fallire a causa di un flusso atlantico ancora molto attivo e alimentato da forti contrasti termici a livello emisferico.
Questo contesto potrebbe alimentare ulteriori irruzioni fredde anche nella terza decade di Aprile, impedendo una vera e propria affermazione del meteo primaverile. La situazione resta dinamica e soggetta a rapidi aggiornamenti, ma il segnale prevalente indica un mese più freddo e instabile della norma.
Neve tardiva anche sotto i 1000 metri
Particolarmente significative saranno le condizioni meteo nelle aree montane. L’Appennino centrale e l’Alto Adige potrebbero assistere a nevicate fino a 700-800 metri, specialmente durante la seconda irruzione fredda. Nelle valli alpine della Lombardia, del Trentino e della Valle d’Aosta, lo scenario sarà tipicamente invernale con accumuli anche superiori ai 20 centimetri sopra i 1200 metri.
Venti forti e mari in burrasca
L’arrivo di masse d’aria gelide accompagnate da pressioni cicloniche profonde causerà un rapido peggioramento delle condizioni meteo anche in mare. I bacini del Mar Ligure, del Tirreno centrale e dell’Adriatico settentrionale saranno interessati da forti raffiche di grecale e tramontana, che provocheranno moto ondoso in aumento con mare agitato o molto agitato.
Le coste di Liguria, Toscana, Lazio e Abruzzo saranno esposte a forti mareggiate, specialmente tra il 9 e l’11 Aprile, quando la seconda ondata di freddo sarà in fase di piena espansione. Le attività portuali, le traversate dei traghetti e la pesca subiranno rallentamenti a causa delle condizioni meteo marine avverse.
Aprile all’insegna dell’instabilità
Secondo le ultime proiezioni meteorologiche aggiornate, fino alla metà del mese di Aprile il meteo resterà fortemente condizionato dalla presenza di correnti fredde e dalla mancanza di una solida struttura anticiclonica. La possibilità di nuove ondate fredde, associate a perturbazioni atlantiche, rimane elevata almeno fino al 15 Aprile.
I modelli meteorologici mostrano un indice NAO negativo, segno di un’attività atlantica persistente e di una frequente irruzione di aria artica sul continente europeo. Il meteo italiano rifletterà tale configurazione con continui sbalzi termici, giornate piovose e poche occasioni per godere di una Primavera mite e stabile. Resta quindi fondamentale seguire con attenzione gli aggiornamenti meteo dei prossimi giorni, poiché la situazione si conferma altamente dinamica e soggetta a rapidi cambiamenti.
