
(METEOGIORNALE.IT) Il mese di marzo 2025 si è rivelato un periodo dinamico e ricco di contrasti per l’Italia, come spesso accade durante il primo mese della primavera meteorologica
Dopo un inverno caratterizzato da un’alternanza tra fasi anticicloniche e rapide incursioni fredde, marzo ha proseguito su un binario simile, proponendo giornate dai connotati ancora invernali alternate a fasi più miti e soleggiate, soprattutto nella seconda metà del mese. La prima parte del mese è stata dominata da condizioni meteorologiche instabili, con il ritorno di perturbazioni atlantiche che hanno riportato piogge diffuse su gran parte del territorio nazionale.
Le regioni più colpite sono state quelle del Centro-Nord, in particolare la Liguria, la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Nord-Est, dove si sono registrati accumuli pluviometrici significativi, in alcuni casi superiori ai 100 mm in pochi giorni. Anche le regioni tirreniche meridionali, come la Campania e la Calabria, hanno visto fenomeni intensi, spesso accompagnati da temporali. Sulle Alpi e sugli Appennini, il ritorno delle nevicate è stato protagonista, con apporti anche abbondanti sopra i 1000-1200 metri. Le temperature, in questa fase, sono rimaste su valori lievemente inferiori alla media, complici le irruzioni di aria fredda nord-atlantica che hanno mantenuto un clima decisamente fresco per il periodo.
Nella seconda decade del mese si è osservato un cambiamento di scenario. L’alta pressione delle Azzorre si è temporaneamente estesa verso il bacino del Mediterraneo centrale, regalando qualche giornata più stabile e soleggiata, soprattutto al Centro-Sud. Le temperature hanno registrato un graduale aumento, con valori massimi che in alcune località del Sud e delle isole maggiori hanno superato i 20°C, segnando i primi timidi segnali di primavera. Tuttavia, la stabilità atmosferica non è stata duratura. Le nebbie e le foschie mattutine, soprattutto in Val Padana e nelle valli interne del Centro, hanno spesso limitato la visibilità e smorzato la sensazione primaverile. Inoltre, le escursioni termiche sono risultate piuttosto marcate, con notti ancora fredde e minime localmente sotto lo zero nelle zone interne.
Negli ultimi dieci giorni del mese, l’Italia è stata nuovamente interessata da una serie di impulsi instabili provenienti dal Nord Europa. Queste perturbazioni hanno riportato piogge e temporali, più frequenti al Nord e lungo il versante tirrenico. Le temperature hanno subito un nuovo calo, specialmente nelle regioni settentrionali, dove la neve è tornata a farsi vedere sulle Alpi anche sotto i 1000 metri, complice un afflusso di aria artica. Il Sud, invece, ha continuato a godere di fasi più miti e asciutte, pur con alcuni episodi di instabilità pomeridiana, specie nelle zone interne e montuose. I venti sono stati spesso protagonisti, con raffiche forti da Maestrale e Tramontana che hanno interessato il versante adriatico e le due isole maggiori, determinando mari agitati e un generale calo termico.
Dal punto di vista climatico, marzo 2025 si può definire un mese in media o leggermente più freddo rispetto alla norma, soprattutto al Nord e nelle zone interne del Centro. Le precipitazioni sono risultate sopra la media in molte aree del Settentrione e lungo l’Appennino, mentre alcune zone del Sud e della Sicilia hanno registrato accumuli inferiori alla media mensile.
La neve ha fatto registrare un buon ritorno in montagna, importante sia per le riserve idriche sia per la stagione sciistica, che ha potuto beneficiare di nuove nevicate tardive. In sintesi, marzo 2025 ha confermato il suo ruolo di mese di transizione, sospeso tra gli ultimi colpi di coda dell’inverno e i primi tepori primaverili, mantenendo l’Italia sotto il segno della variabilità, tra piogge, sole, vento e ancora qualche fiocco di neve. (METEOGIORNALE.IT)



