Potrebbe essere uno degli sbalzi termici più corposi e anche scioccanti degli ultimi anni, quello che si prospetta nei prossimi giorni.
Ma partiamo dal dato termico attuale. In un contesto barico caratterizzato da un’azione depressionaria a matrice occidentale, azione che comporta il passaggio di intensi fronti perturbati provenienti dall‘Atlantico, Ovest Mediterraneo, quindi con maltempo anche pesante su molte regioni centro settentrionali, si innesta, lungo l’ascendente depressionario, anche un flusso caldo e asciutto nordafricano che, proprio in queste ore, sta investendo le regioni centro meridionali e, di più, quelle del Sud.
Già in queste ore di metà mattinata, si registrano valori sui +21/+22° sulle coste del medio Adriatico, fino a +26/+27° sul Nord della Sicilia e localmente in Calabria.
Per le ore pomeridiane, sempre della giornata odierna, sono attesi valori fino a +28/+29° su Nord della Sicilia, se non localmente verso i +30°, complice anche una forte ventilazione meridionale che contribuisce a schiacciare e a riscaldare ulteriormente l’aria, per sua compressione, sui settori sotto vento alle pendici dei monti.
Dunque, condizioni termiche quasi estive attuali su alcune aree del Sud Italia e tardo primaverili su diverse altre, specie del medio e basso Adriatico.
Nel corso del fine settimana imminente, però, sopraggiungerebbe una modifica barica sostanziale. Una circolazione depressionaria attualmente in azione su gran parte dell’Europa, per giunta anche a carattere freddo sui settori centro settentrionali e che pone il suo asse lungo i paralleli centrali del continente, ruoterebbe progressivamente in senso meridiano, grazie all’avanzata dall’Atlantico centrale di un’area di alta pressione.
Entro 2-3 giorni, parte dell’Europa centro settentrionale sarebbe interessata da una figura anticiclonica e la depressione fredda verrebbe spinta progressivamente verso l’Est Europa.
Nel suo spostamento verso Est, la depressione fredda ruoterebbe con asse in senso meridiano, indirizzando le correnti fredde non più verso Ovest, ma verso Sud, dunque verso il Mediterraneo centro-orientale e anche verso l’Italia.
Nel giro di tre giorni circa, a iniziare da domani e con compimento della rotazione entro lunedì 17 sera, lo scenario barico e termico a scala euro-mediterranea cambierebbe in maniera drastica:
alle tiepide correnti meridionali o sud-occidentali, per quanto umide e perturbate su diverse regioni, succederebbero fredde correnti settentrionali di matrice polare.
Alle attuali isoterme a 1500 m circa su valori compresi tra +14 e +17°, valori sostanzialmente estivi, in particolare sul Sud Italia, succederebbero isoterme tipicamente invernali, fino a -6/-8° a 1500 m sul medio-alto Adriatico, e fino a -4° sul Sud peninsulare.
Dunque, in 3/4 giorni ci sarebbe un crollo termico nell’ordine di 20°. L’instabilità associata all’irruzione fredda, attesa per la prima parte della settimana prossima, potrebbe non essere significativa, semmai apprezzabile solo a scala locale, con locali piogge e anche qualche nevicata fino in collina in appennino e sulle Alpi, specie occidentali.
Significativo, invece, sarebbe il raffreddamento, con valori che si porterebbero diffusamente intorno allo 0°, o localmente anche sotto, specie nelle ore notturne e prime mattutine e fino a bassa quota su buona parte delle aree interne centro meridionali e sulle pianure del Nord.
Il danno maggiore sarebbe costituito dalle possibili ed estese gelate, con alto rischio per la vegetazione già abbondantemente in rigoglio.
I giorni più a rischio gelo sarebbero il 19 e il 20 marzo, in particolare nelle rispettive mattinate, quando potrebbero esserci le minime più esasperatamente fredde e in modo esteso sul territorio.
Torneremo ad aggiornarci quotidianamente sul break invernale freddo atteso per la prima parte della prossima settimana.
