Andiamo a vedere gli indici meteo per la seconda metà dell’Inverno. In questo articolo non faremo una previsione a tutti gli effetti, ma semplicemente una tendenza. Esponiamo tutte le variabili sul piatto, per vedere se il prossimo mese e mezzo sarà davvero invernale. Oppure si concluderà ancora una volta come gli ultimi anni particolarmente fiacchi.
Le acque pacifiche
Le temperature superficiali del mare nel Pacifico equatoriale delineano un quadro complesso e dinamico, riflettendo la stretta interazione tra i sistemi climatici globali. L’emergere di anomalie termiche negative segnala l’inizio di un episodio di La Niña, con previsioni che suggeriscono condizioni deboli ma persistenti durante l’Inverno.
Questo fenomeno, componente fondamentale del ciclo climatico noto come El Niño-Southern Oscillation, influenza significativamente i modelli atmosferici a livello planetario. Le sue conseguenze si manifestano attraverso variazioni nelle precipitazioni, nei regimi di temperatura e nei flussi di vento in diverse regioni del mondo.
E nel nostro emisfero?
Mentre il raffreddamento del Pacifico equatoriale è evidente, l’emisfero settentrionale presenta un panorama opposto, caratterizzato da vaste aree oceaniche con temperature superiori alla media stagionale. Tra le zone maggiormente interessate spiccano il Pacifico settentrionale centrale, nei pressi della linea del cambiamento di data, il Pacifico nord-occidentale e gran parte dell’Atlantico settentrionale. Inoltre, lungo le coste del Canada si registrano temperature marine sensibilmente più alte rispetto alla norma.
Queste anomalie termiche sollevano interrogativi riguardo alle conseguenze climatiche nel breve e lungo periodo. Le acque più calde intensificano l’evaporazione, alterando i cicli delle precipitazioni e favorendo eventi meteo estremi, come tempeste tropicali e uragani.
Configurazioni termiche e circolazione atmosferica
Un aspetto di particolare rilievo è rappresentato dal contrasto tra le alte temperature oceaniche lungo la costa occidentale del Nord America e la presenza di masse d’aria fredda più a est. Questa configurazione termica, diversa dai trend osservati negli ultimi dieci anni, potrebbe influenzare notevolmente la circolazione atmosferica, favorendo incursioni di aria artica verso le regioni orientali del continente nordamericano.
Questo cambiamento rispetto ai modelli climatici del passato potrebbe tradursi in un Inverno più rigido in alcune aree, con nevicate abbondanti e temperature particolarmente basse. Al contrario, le regioni costiere del Pacifico settentrionale potrebbero sperimentare condizioni climatiche più miti e umide rispetto alla norma stagionale.
Tendenze a fine Inverno
Nonostante il predominio di temperature oceaniche superiori alla norma in molte aree, alcune regioni del Pacifico meridionale evidenziano anomalie negative, con acque più fredde rispetto alla media stagionale. Questa distribuzione irregolare sottolinea la complessità del sistema oceanico e l’importanza di un monitoraggio costante per comprendere le implicazioni climatiche.
La variabilità spaziale delle temperature oceaniche superficiali mette in luce il ruolo cruciale delle interazioni tra oceano e atmosfera nel determinare eventi meteorologici su scala globale. L’influenza dell’Alta Pressione e dei venti prevalenti è fondamentale nella modulazione di queste anomalie.
Conseguenze inaspettate
La presenza di un Anticiclone stabile (a cominciare dal 15 Gennaio) potrebbe portare a periodi di clima secco in molte aree europee, e in poche zone potrebbero prevalere condizioni perturbate caratterizzate da piogge abbondanti e venti forti. L’Italia sta nel ramo stabile, quindi senza particolari perturbazioni.
In Europa occidentale, ad esempio, l’influenza delle correnti atlantiche potrebbe causare un alternarsi di fasi miti e umide, interrotte da ondate di freddo provenienti da est. In Italia, le previsioni indicano un Febbraio dinamico, caratterizzato da una possibile alternanza tra periodi di Alta Pressione e incursioni di aria fredda, con un meteo che promette davvero faville.